Troppo patriarcato? Sarà invece che mancano esempi maschili virili? Uomini in grado di accettare un rifiuto, di affrontare la vita anche da soli, uomini che non si piangono addosso e non hanno bisogno di una relazione per sentirsi “completi”?
No, perchè questa genia di maschi piagnoni impazziti, fragili, emotivi, vanitosi, confusi, eterni bambini sempre pronti ad andare in mille pezzi di fronte ad un problema, sempre pronti a scaricare le responsabilità dei propri insuccessi sugli altri (genitori, amici, compagne o addirittura sui figli) e MAI, MAI su se stessi…
In un’epoca delirante occorre ribadire l’ovvio: gli uomini non sono tutti Turetta, le figlie non sono tutte Erika, le madri non sono tutte la Franzoni, etc. Poi il patriarcato italiano è come il nero: sta bene su tutto. Peccato che non esiste più.
Il circo mainstream produce continuamente culti obbligati di massa e luoghi comuni a consumo forzato. Il caso eclatante è quello del pericolo omofobia quando il bullismo verso gli obesi è molto più diffuso ma non serve a nessuna lobby denunciarlo. Il tardonismo femminista ha invece edificato un altro mito, utile esclusivamente a rendere ancora più marcata l’eclissi del maschio, uomo, marito e padre, colpevole atavico e male purtroppo necessario. Un mito ipocrita che infatti glissa sulle atrocità commesse dai partigiani comunisti o dai marocchini invasori sulle donne, come glissa sul comico che definisce scrofa una donna uccisa e appesa a testa in giù a Piazzale Loreto. Inutile far notare che è l’aborto la prima causa del “femminicidio” perché nel mondo vengono abortite molte più bambine che bambini ossìa che ad abortire le donne…sono le stesse donne. Inutile perché non serve ad accusare il maschio, soprattutto quello bianco mentre per quello colorato, magari con la kefia o clandestino è più femminista soprassedere. Le statistiche reali ci insegnano sempre a smontare i miti ipocriti.
Secondo una indagine del 2012 condotta dall’Università di Siena (citata da Il Giornale), sono circa 5milioni gli uomini che, ogni anno, subiscono violenze dalle donne: violenze sia psicologiche che fisiche. In queste situazioni l’uomo ha spesso paura di reagire perché sa che, se dovesse rispondere allo schiaffo di una donna, sarebbe condannato per violenze e nessun giudice crederebbe alla sua versione. In Italia ogni anno 200 padri ci sono 200 padri che si suicidano perché le ex mogli non vogliono che vedano più i figli
Non sono poche le ex mogli che, dopo il divorzio, usano i bambini come strumento della propria vendetta, iniziando su di loro un’opera di denigrazione della figura paterna. I minori arrivano così a negare di avere un padre e a non volerlo più vedere pur in assenza di alcuna colpa nei loro confronti. Si arriva così spesso al «suicidio silenzioso dei papà» che non riescono più a vedere i propri amati figli.
Nel 2022 ci sono state 3000 vittime di incidenti stradali, si presume la metà donne.
Nel 2022 ci sono stati 50 femminicidi.
Non pare che ci sia una paura collettiva verso le autovetture o un accanirsi verso gli automobilisti in quanto tali, eppure i morti sono 30 volte maggiori.
Quindi come mai le donne vivono uno stato di agitazione più alto nello stare da sole con un uomo rispetto allo stare in un abitacolo di una autovettura, se è dimostrato che è più pericolosa l’auto?
La risposta è nella campagna mediatica quotidiana che mette nei telegiornali nazionali e nelle prime pagine le notizie dei femminicidi mentre tutto il resto viene volutamente ignorato.
Donne, non vi fate fregare dalla propaganda femminista, gli uomini sono quelli che da sempre vi proteggono, che vi fanno salire per prime nelle scialuppe di salvataggio, non sarà certo un misero 0,001% di essi che cambierà questo fatto.
Probabilmente, se facessero una statistica risulterebbe che:
Chi è più grosso è più violento verso chi è più piccolo.
Chi è più alto è piu violento verso chi è più basso.
Chi è più ignorante è più violento verso chi è più acculturato.
Chi è più giovane è più violento verso chi è più vecchio.
Chi è più meridionale è più violento verso chi è più settentrionale.
Chi ha gli occhi scuri è più violento verso chi ha gli occhi chiari.
Potremmo andare avanti all’infinito, tra verità scomode e stereotipi più e meno confermati, ma sicuramente ci fosse un dato statistico tutto questo avrebbe una conferma.
Ma nessuno andrebbe a dire che questa è una società grossarcale, dove chi ha più kg opprime i magri.
Nessuno direbbe che è una società altarcale, dove chi è alto mena i bassi solo perché non hanno abbastanza cm.
Ecc ecc ecc.
La società cambia. Le leggi cambiano. Le famiglie cambiano.
La società patriarcale, sarete felici di saperlo, È ESTINTA. E non certo per merito di una manica di sessiste, ma per i cambiamenti naturali alla vita sociale della nostra cultura.
Nessun uomo nel 2024 crede di essere il proprietario della propria moglie.
Ma esiste la gelosia e la possessività.
E sono sentimenti unisex che possono portate anche all’omicidio, soprattutto se una parte è più forte dell’altra.
Pertanto noi rifiutiamo di celebrare giornate contro la violenza sulle donne, nonostante siamo contrari ad ogni forma di violenza: non perché neghiamo la statistica, non perché neghiamo differenze genetiche, ma perché crediamo che la violenza è motivata soltanto dalla volontà del più forte di sopraffare il più debole.
Tutte le altre spiegazioni sono solo sessismo.
Tra le coppie omosessuali, le lesbiche sono più violente degli uomini:
Basterebbe rivedere l’intervista fatta da Formigli al sociologo Luca Ridolfi ma il problema è che troppi esagitati sono vittime dell’ odio ideologico.
Non ha alcun senso parlare con loro…del resto dopo la fine dell’ URSS dovevano ritrovare un’ altra utopia ossia il wokismo.
Se la realtà contraddice i loro pregiudizi, tanto peggio per la realtà.