L’Unione Sindacati Polizia Penitenziaria (USPP) denuncia la grave situazione che da mesi affligge la casa circondariale di Teramo. Secondo il sindacato, il carcere ha subito notevoli cambiamenti, l’ultimo dei quali risale a dicembre scorso, quando è stato completato il trasferimento dei detenuti “Alta Sicurezza 3”, sostituiti da una sezione di detenuti comuni, molti dei quali di difficile gestione. Questo ha fatto crescere esponenzialmente il sovraffollamento, che ha raggiunto livelli critici, mentre la carenza di unità della Polizia Penitenziaria è diventata sempre più evidente. Come conseguenza, sono aumentati in modo preoccupante gli episodi critici, tra cui le aggressioni al personale.
Nel contesto di questo clima già teso, il 31 gennaio 2025 si è verificato un nuovo grave episodio di violenza che ha ulteriormente minato l’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto. Un detenuto straniero, noto per la sua riluttanza a seguire qualsiasi direttiva e per la sua ostinata reticenza alla comunicazione, ha dichiarato di “comandare il piano del carcere” e ha impedito al personale di svolgere il proprio lavoro. Dopo aver fallito i tentativi di mediazione, il detenuto si è rinchiuso nella sua cella, dove ha brandito due armi rudimentali (un bastone di ferro e uno di legno) e ha colpito gli agenti intervenuti. Due agenti e un sottufficiale sono rimasti feriti nell’incidente: uno degli agenti ha riportato 15 giorni di prognosi, l’altro tre giorni, mentre il sottufficiale ha subito lesioni alla testa con una prognosi di tre giorni.
Il sindacato denuncia da tempo la necessità di interventi urgenti da parte delle autorità politiche e dipartimentali per garantire dignità e sicurezza tanto al personale che ai detenuti. Nonostante le ripetute richieste per l’assegnazione di 40 unità di polizia penitenziaria aggiuntive, il blocco delle assegnazioni per tre mesi e lo sfollamento di 30-40 detenuti, queste richieste sono state sistematicamente ignorate dal Provveditore, che non ha nemmeno preso in considerazione un sopralluogo urgente per valutare la situazione, ormai definita dai sindacati come “terra di nessuno”.
L’USPP ha annunciato che continuerà a lottare in tutte le sedi competenti per garantire la sicurezza e la tutela delle figure professionali che operano all’interno del penitenziario di Teramo.