“25 aprile 1945 occupazione dell’Italia da parte delle armate anglo-americane! Pretesi “patrioti” al soldo di Mosca si definiscono “liberatori” (ricordiamo che il PCI e quindi la maggoranza dei partigiani erano di matrice comunista, quindi come scopo avevano il sostituire la dittatura fascista con quella comunista e sterminano in Italia nel giro di 2 anni decine di migliaia di italiani, tramite stragi, omicidi, attentati. Dopo 78 anni da quella tremenda data, divenuta una festa che a tutti gli effetti al di là della retorica antifascista rimane una data che ricorda una sconfitta militare. Ancora oggi 112 basi americane segnano la nostra sovranità limitata.
Son arrivati nel 1945 avendo bombardato e distrutto centinaia di nostre città e massacrato decine decine di migliaia di italiani (dopo essersi girati dall’altra parte di fronte alle “marocchinate” francesi) e ancora pestano con i loro scarponi la nostra libertà! In questo giorno dove ancora una volta si scaverà ulteriormente un solco di divisione tra italiani e dove nelle piazze d’Italia “nipotini” di quei pretesi “democratici” i famigerati “partigiani” torneranno a intonare canti pacifinti come “uccidere un fascista non è reato”, noi nel nostro piccolo ricorderemo i ragazzi della GNR e della Decima, i combattenti della Divisione alpini Monterosa e dei battaglioni bersaglieri “Mussolini”, dei combattenti in camicia nera della Tagliamento e delle Brigate Nere, delle ragazze del SAF dei caduti della guerra “del sangue contro l’oro” e della RSI.
In particolare ci piace ricordare i militi del battaglione M “IX settembre” che presidiarono e difesero per 7-8 mesi tra il 1943-1944 Teramo. A loro, al loro sangue, alla loro passione rivolgiamo il pensiero. Siam Fatti Così … Nessuno ci imporrà mai di accettare l’invasione americana della nostra terra e addirittura celebrarla! ”
Ass. Culturale Nuove Sintesi
Massimo Fini:
“il 25 aprile si basa su un falso storico e cioè che siamo stati noi italiani a liberarci con le nostre stesse mani, mentre in realtà sono stati gli alleati angloamericani nelle cui file combattevano anche i razzisti sudafricani…”.