martedì, Ottobre 8, 2024
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L’ANONIMA MERDA BEVUTA DA DE SICA NEL CINEPANETTONE DI NATALE SARÀ COMUNQUE UN VEICOLO PROMOZIONALE PER IL VINO ABRUZZESE

La battuta di Cristian De Sica nel cinepanettone di questo Natale da lui interpretato su un anonimo vino abruzzese, che nella scena gli viene offerta dal commensale e che dopo averlo assaggiato il simpatico Cristian declama ” na merda “, ha scatenato non solo l’ira dei produttori abruzzesi e del web contro il notissimo attore ma anche dei potenti.
Infatti ha preso pubblicamente posizione contro De Sica addirittura il presidente della Regione Abruzzo Marsilio, che ha scritto una lettera aperta all’attore accusandolo di essere stato indelicato perché con la sua battuta spregia i vini abruzzesi e tutti i produttori della regione.
Nel social, post a non finire contro l’attore da tutti gli esperti da tastiera di vino e di cinema.
Lorsignori con Marsilio a capo non si rendono conto come ne dimostra la sua storia, che il cinema nella maggior parte della sua produzione è fantasia e stravolgimento della realtà, a parte nei casi in cui nelle intenzioni dei soggettisti, del regista e dei produttori vi è intenzione di raccontare vicende realmente accadute, siano esse collettive o umane individuali.
I cinepanettoni sono film della evoluzione del genere della commedia all’italiana che negli ultimi trenta anni hanno caratterizzato il nostro Natale cinematografico\, ed è sotto gli occhi di tutti che loro caratteristica è la estrapolazione ed esagerazione della realtà in versione comica, caratteristica che il più delle volte ricorre anche nei film con tematiche serie e drammatiche.
Ammesso e concesso che una battuta cinematografica negativa, pur se scurrile e pesante possa screditare un sistema produttivo economico e commerciale di un prodotto, a mio avviso i latori delle lamentele con a capo Marsilio, con tutti se la dovrebbero prendere, ma tranne che con Cristian De Sica, il quale è semplicemente un attore che per contratto recita quello che propone il soggettista tramite un copione e regista e produttore gli impongono.
È risaputo che nella stipula di un contratto cinematografico, tra l’attore protagonista e la produzione viene messo per iscritto e centellinata qualsiasi cosa caratterizzi il rapporto, addirittura anche la posizione e la grandezza in centimetri delle lettere del nome dell’attore nei titoli di testa, di coda e sui manifesti pubblicitari, figuriamoci se non lo si fa in merito al copione.
Di conseguenza a mio avviso il presidente Marsilio la lettera la avrebbe dovuto indirizzare all’autore del soggetto, al regista e al produttore del film in questione, ma non all’attore che nel cinema come pure nel teatro e nella televisione e in ogni altro tipo di recitazione riporta con la propria arte espressiva quello che è prodotto da terzi a meno che non ne sia egli stesso l’autore .
Ciò detto, pur se definito “una merda” l’anonimo vino bevuto da De Sica nel cinepanettone di quest’anno, esso per i vini abruzzesi avrà un riscontro promozionale positivo prendendo per buono il detto sempre valido nel commercio;
“Non importa se se ne parli bene o se ne parli male, purché se ne parli “.

Antonio Topitti

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