Come ha avuto modo di notare Giovanni Sessa:
“La produzione letteraria del collaborazionista, come del resto l’opzione politica per il fascismo, devono essere considerate risposte forti alla precoce scoperta che egli fece della decadenza, legge che egli esperì come dominante l’intera esistenza. Nato in una famiglia della borghesia rêveuse, sognatrice, transalpina, alla quale dedicò un libro straordinario, fin dall’infanzia, trascorsa al fianco degli amatissimi nonni, scoprì la legge entropica della vita: «I bambini […] quanto più amano i loro nonni, tanto più soffrono nel vederli a poco a poco decadere e perdere le forze». Questa constatazione produsse in Drieu la tendenza ad isolarsi dai suoi simili e alla malinconia. La paura dell’altro accompagnò anche i suoi anni nel collegio di Sainte-Marie de Monceau, dove entrò quando aveva appena otto anni. Con l’adolescenza, le cose iniziarono a cambiare. Si rese conto di poter esercitare un fascino irresistibile, soprattutto nei confronti dell’universo femminile e maturò gradualmente la psicologia del ribelle. Frequentò prostitute e giovani amici senza dignità.
Con l’armistizio, il primo matrimonio e l’eredità materna, il suo iter esistenziale sembrò stabilizzarsi. Fu affascinato da Maurras e dal nazionalismo, ma l’amore per l’Action française non sbocciò mai in modo pieno. Ogni cosa lo deludeva, da qui l’iniziale adesione al Dada. Il furore iconoclasta di Tzara e dei suoi sodali fu fuoco fatuo, Drieu voleva saggiare la sua energia spirituale, mentre gli altri membri del gruppo volevano solo rompere tutti i limiti. Lo stesso dicasi per il coinvolgimento nel surrealismo. Nel 1925 si allontanò anche da Breton: Drieu celebrava la decadenza per nutrire il suo disgusto, Breton si era imborghesito anche lui nel modo peggiore.
L’ossessione per la decadenza fece maturare in lui la scelta fascista, in quanto, attraverso la politica, egli misurava il mondo. Se nel 1922, quando scrisse Mesure de la France, era un nazionalista deluso, nel 1936 divenne un convinto ed impavido seguace del «Partito popolare» di Doriot. In tale contesto, si propose quale teorico di riferimento del nazionalismo socialista europeo. L’incontro con il fascismo, avvenne il 6 febbraio 1934, quando a Parigi uomini dell’estrema destra, assieme ad elementi della sinistra, assaltarono il Parlamento.”In seguito allo sbarco in Normandia e la liberazione di Parigi nel 1944, rifiuta di rifugiarsi a Sigmaringen assieme a Celine con il governo collaborazionista in esilio, ed è costretto a nascondersi.Dopo la condanna a morte di Brasillach, Drieu La Rochelle temette che una simile sorte potesse capitare anche a lui. Il giorno successivo, la sua cuoca, Gabrielle, lo trovò morto, seduto su una sedia vicino al lavandino della cucina: aveva staccato il tubo del gas e ingerito nuovamente una dose letale di fenobarbital.
Intervista agli editori Marco Scatarzi (Passaggio al Bosco) e Camilla Scarpa (Aspis) che hanno recentemente rilanciato la figura dello scrittore francese:
OPERE
- Interrogation (1917, raccolta di poesie); ed. bilingue La Finestra editrice, Lavis, 2015, ISBN 978-8895925-65-3
- Fond de cantine (1920, raccolta di poesie)
- État-civil (1921, romanzo); trad. Lo stato civile, Longanesi, 1967, Bietti, 2016
- Mesure de la France (1922, saggio)
- Plainte contre inconnu (1924, raccolta di poesie)
- L’homme couvert de femmes (1925, romanzo); trad. L’uomo pieno di donne, Passigli Editore, 1995
- Le Jeune Européen (1927, saggio); trad. Il giovane europeo, Aspis, 2019 trad. e cura di Marco Settimini
- Genève ou Moscou (1928, saggio); trad. Ginevra o Mosca, Settimo Sigillo, 2017
- Blèche (1928, romanzo)
- Une femme à sa fenêtre (1930, romanzo); trad. Una donna alla finestra, GOG Edizioni, 2017 trad. e cura di Marco Settimini ISBN 978-88-8578-803-9 – Una donna alla finestra, Mattioli 1885, Fidenza 2018 trad. di Olivia Rusconi Krzentowski ISBN 978-88-6261-646-1
- L’Europe contre les patries (1931, saggio); ed. bilingue La Finestra editrice, Lavis 2015 ISBN 978-8895925-67-7
- Le Feu Follet (1931, romanzo); trad. Fuoco fatuo, Sugar, 1963; Garzanti, 1966; SE, 1987; Fuoco fatuo, trad. di Maurizio Ferrara, Passigli, 2016; da questo romanzo Louis Malle ha tratto nel 1963 l’omonimo film
- Drôle de voyage (1933, romanzo); trad. Che strano viaggio, Rusconi Editore, 1971, Strano viaggio, Passigli, 1996
- Journal d’un homme trompé (1934, raccolta di novelle); trad. Diario di un uomo tradito, Sellerio, 1992
- La comédie de Charleroi (1934, raccolta di novelle); trad. La commedia di Charleroi, Edizioni dell’Albero, 1963, Società Editrice Barbarossa, 1981; Fazi Editore, 2007
- Socialisme fasciste (1934, saggio); trad. Socialismo fascista, E.G.E. 1973; Ritter, 2009
- L’agent double (1935, racconto); trad. L’agente doppio, Edizioni di Ar, Padova, 2002
- Béloukia (1936, romanzo)
- Doriot ou la vie d’un ouvrier français (1936, saggio)
- Avec Doriot (1937, saggio)
- Rêveuse Bourgeoisie (1937, romanzo); trad. Piccoli borghesi, Longanesi, 1969; Theoria, 2017
- Gilles (1939, romanzo censurato, la versione integrale uscirà nel 1942); trad. Sugar, 1961, Giometti & Antonello, 2016
- Ne plus attendre (1941, saggio); trad. it. a cura di Giuseppe Panella, Non si può più attendere, Firenze, Editrice Clinamen 2015.
- Notes pour comprendre le siècle (1941, saggio); trad. Appunti per comprendere il secolo, Arktos, 1988; Edizioni all’Insegna del Veltro, 2016, Note per comprendere il secolo, Aragno, 2018,
- L’homme à cheval (1943, romanzo); trad. L’uomo a cavallo, Il Sigillo, 1978; Guanda, 1980, Edizioni di Ar, Padova, 2002
- Les chiens de paille (1944, romanzo); trad. I cani di paglia, Edizioni all’insegna del Cavallo Alato, 1964, Guanda, 1982
- Le chef (1944, dramma); trad. Il capo, Settecolori, 1989
- Mémoires de Dirk Raspe (1944, romanzo incompiuto pubblicato nel 1966); trad. Memorie di Dirk Raspe, Sugar, 1968, SE, 1996
- Récit secret suivi de Journal 1944-1945 et d’Exorde (1961, memorie); trad. Racconto segreto, seguito da Diario 1944-1945, e da Esordio, Longanesi, 1965, SE, 1986
- Histoires déplaisantes (1963, raccolta postuma di novelle)
- Socialismo, Fascismo, Europa, a cura di Jean Mabire, Giovanni Volpe Editore, 1964
- Journal d’un délicat (1963, romanzo postumo); trad. Diario di un delicato, Edizioni all’Insegna del Veltro, 1987, SE, 1998
- Journal 1939-1945 (1992, memorie postume); Diario (1939-1945), Il Mulino, 1995
- Amarti non è stato un errore, lettere 1929-1944 (corrispondenza con Victoria Ocampo), Archinto, 2011
- Lettere aperte ai Surrealisti, Robin, 2016
Pietro Ferrari