In occasione della Giornata della Memoria dedicata ai massacri delle Foibe, celebrata stamattina presso i giardini adiacenti via Di Paolantonio la figura di Geppino Micheletti, medico eroe nativo di Pola. La targa ne ricorda la dedizione con la quale si prodigò nella cura dei pochi feriti sfuggiti alla morte nella strage di Vergarolla, attentato in cui persero la vita un centinaio di persone, un terzo delle quali bambini e tra questi i suoi due figli di 5 e 9 anni.
L’esplosione fu talmente devastante che solo a 64 vittime fu possibile dare un nome.
Alla cerimonia erano presenti il prefetto Stelo, il questore vicario Carmela Lucà, il presidente del consiglio comunale Melarangelo, il consigliere Bartolini per la Provincia e il sindaco Gianguido D’Alberto, oltre alle autorità militari.
Due le assenze che si sono notate. Quella della sinistra non istituzionale e di una delegazione di studenti, quest’ultima evidentemente non invitata come accade in altre occasioni. Un brutto segnale che indica come la strada per la verità su questi eventi che hanno infangato l’Italia del dopo guerra sia ancora lontana.




Il sindaco D’Alberto ha ricordato la figura di Micheletti sottolineando la necessità di “confrontarsi con la storia senza divisioni e di avere il coraggio di chiedere scusa”.
“Una strage avvenuta a guerra finita – ha invece ricordato il consigliere Franco Fracassa – i contorni della quale solo dopo parecchi anni da quei tragici eventi che hanno colpito gli italiani d’Istria da parte dei titini, si trova il coraggio di attribuirne le responsabilità”.
La cerimonia si è conclusa con la preghiera dei Martiri delle Foibe declamata dal consigliere di Fratelli d’Italia Pasquale Tiberi.