Per l’ennesima volta constatiamo che la politica, non solo quella nazionale, ma in particolar modo quella territoriale pensando di ammantarsi di credibilità e soprattutto di “responsabilità morale e civile” non fa che, una volta di più, macchiarsi di grottesco.
Revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini non può che configurarsi come la classica manovra per riempire le solite colonne dei quotidiani regionali o delle pletore di portali d’informazione telematica ormai quasi esclusivamente vocati all’ intrattenimento da telefonino tipico del pendolare sul treno affollato.
E ciò che stiamo affermando non è figlio di pregiudizio ideologico, ma si muove spontaneamente sulla scorta di ciò che ai giorni nostri sentiamo mancanza spasmodica : IL BUON SENSO.
In primis poiché la maggior parte delle infrastrutture ed opere che furono costruite dal su citato sono in parte ancora godibili e sfruttate dalla cittadinanza e dai turisti ed oltre ad testimonianza storica sono ormai tratto imprescindibile e caratteristico della cittadina. Questo è un dato di fatto oggettivo e non opinabile, ma se si vuole eventualmente, vista la follia dilagante, si potrebbe pensare anche di mettere al bando gli stili architettonici come il liberty ed il razionalista in nome della cultura della cancellazione.
In secondo luogo il diretto interessato da questo provvedimento è ascrivibile fra “I PIÙ” ormai dal 1945, ergo le questioni di noi viventi non crediamo che possano riguardarlo più tanto men che meno queste beghe.
Più edificante sarebbe portare istanze atte a salvaguardare la cittadinanza dalle decisioni che vengono prese a chilometri e chilometri di distanza dalla tanto amata Unione Europea che di tutto ha contezza forché delle unicità e delle tradizioni del nostro territorio.
In terzo luogo ,come se ce ne fosse bisogno ,continuate a dimostrare come Benito Mussolini, al netto di luci ed ombre, sia l’unico personaggio storico su cui la damnatio memoriae debba essere continua e reiterata. A corroborare risulta evidente che per la maggior parte dei protagonisti di questa triste vicenda probabilmente abbiano avuto degli insegnati di storia non abbastanza qualificati poiché l’unica nozione che si evince abbiano insegnato a dovere è quella dell’ ANTIFASCISMO utile strumento retorico che serve ad evitare di entrare nel merito delle vicende storiche con onestà intellettuale e profondità. Visto che per funzionare bene l’ ANTIFASCISMO ha un bisogno spasmodico della presenza puranco ectoplasmatica di “sua Eccellenza” ,non credo che sia utile, per la vostra causa , procedere in questa continua opera di rimozione per due semplici ragioni:
1 chi non conosce gli avvenimenti potrebbe incuriosirsi e svolgere autonomamente ricerche storiche, quindi ritrovandoci con il rischio fra qualche anno di avere nati nel 21esimo secolo simpatizzanti del fascismo.
2 senza “l’uomo nero” verrebbe a mancare l’ingrediente principe della “torta” ed al giorno d’oggi è assai difficili individuare ed attaccare dialetticamente gli attori contemporanei che agiscono fattivamente nella realtà di tutti i giorni.
Giulianova è stata governata per anni dal PC. Nessuna richiesta del genere era mai stata presentata. Forse perché avevano lo sguardo sulle problematiche dei cittadini?
In attesa che arrivi un momento in cui ci sia una lettura equidistante ed oggettiva della nostra storia del 900 del secolo scorso non possiamo che rinnovare i nostri più cordiali saluti.
Associazione Nuove Sintesi – Pensiero Ribelle
A quando lo smantellamento della statua sul Belvedere dedicata al Re?
Una città democratica non dovrebbe tollerare più un simile affronto ai valori della Repubblica