Due distinti episodi hanno caratterizzato la settimana giudiziaria presso il tribunale di Teramo. Un uomo, straniero di 45 anni, accusato di maltrattamenti in famiglia con risvolti molto violenti anche in presenza dei figli, è stato assolto in primo grado perchè il fatto non sussiste. L’uomo, ristretto in cella da sei mesi con l’accusa di maltrattamenti aggravati, secondo il racconto dei familiari perdeva il controllo di sè quando abusava nel bere. Lo aveva denunciato la moglie per una serie di episodi succedutisi negli anni e sfociati in percosse. La donna, tuttavia, nel corso del procedimento ha ritirato la denuncia in accordo con tutta la famiglia. “E’ una persona che ha bisogno di aiuto – avrebbe detto – e noi abbiamo intenzione di sostenerlo”. Il tribunale non ha accolto la richiesta di una pena pari a 5 anni di reclusione avanzata dall’accusa.
In Val Vibrata una donna di 48 anni è stata condannata a due mesi di reclusione, pena sospesa, per aver accoltellato il compagno procurandogli una leggera ferita alla spalla. Secondo la difesa si sarebbe trattato di legittima difesa. Alla donna, più volte esposta ad episodi violenti, al termine di un’ennesima lite, le sarebbe stato impedito di rientrare in casa. Dopo aver sfondato la porta – racconta la difesa – avrebbe affrontato il marito intenzionato a picchiarla con una scopa. Afferrato un coltello in cucina lo avrebbe colpito, per fortuna senza gravi conseguenze. Curato al Pronto Soccorso l’uomo è stato giudicato guaribile in dieci giorni. Il tribunale ha ritenuto il fatto lieve, condannando la donna a soli due mesi di carcere, pena sospesa.