Se non fosse che stiamo parlando di un comunicato serio, verrebbe da pensare che stiamo leggendo il copione di una commedia all’italiana. Eppure, no, è tutto vero. Gli antifascisti nostrani – quelli che vedono l’ombra del Duce dietro ogni angolo (anche se a volte non c’è nemmeno l’ombra di un angolo) – sono riusciti a far sfiorare il ridicolo. Il loro obiettivo? Chiedere la rimozione del logo che i sindaci dei sette comuni costieri hanno scelto per promuovere la “Riviera del Gigante”, semplicemente perché, a loro dire, quel logo avrebbe una vaga somiglianza con… il profilo di Benito Mussolini.
Sì, avete letto bene. Un logo pensato per celebrare la bellezza dei nostri territori – con il Gran Sasso come simbolo imponente – rischia di essere accostato a un’icona storica che non ha nulla a che vedere con le meraviglie naturali della nostra provincia.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: se questo logo è davvero così minaccioso, allora che dovremmo fare? Rimuovere anche le montagne, per paura che possano ricordare qualche vecchio slogan fascista? Sospendere ogni iniziativa turistica per non urtare la sensibilità di chi, purtroppo, non ha ancora smesso di cercare Mussolini in ogni angolo?
Insomma, a voi i commenti.
Ecco il comunicato:
“Venerdì 8 novembre scorso i sette comuni della costa teramana hanno presentato una iniziativa volta a valorizzare le indubbie potenzialità turistiche della nostra provincia. L’iniziativa di per sé senz’altro lodevole, presenta però un grave neo. Difatti nel logo che caratterizza gli aspetti più peculiari del nostro territorio compare in forma più o meno stilizzata il profilo del versante teramano del Gran Sasso. Il neo è costituito dal fatto che tale profilo, aldilà delle intenzioni di chi ha realizzato il logo, raffigura obbiettivamente con molte similitudini il profilo di Benito Mussolini .
Riteniamo che la nostra Provincia che ha dato inizio alla Resistenza al nazifascismo con la Battaglia di Bosco Martese e che nei nove mesi di occupazione tedesca ha visto il sacrificio di quasi cento Partigiani combattenti e numerosi atti di violenza nei confronti della popolazione civile da parte dei nazifascisti, non meriti di vedere il proprio territorio promosso con simboli ed immagini che evochino quel triste periodo.
Chiediamo pertanto ai Sindaci dei sette comuni costieri che hanno dato vita alla iniziativa di promozione territoriale, sotto il nome di ‘Riviera del Gigante’, di rimuovere dal logo dell’iniziativa stessa ogni equivoco riferimento al passato più tragico del nostro Paese”.
Comitato Antifascista Provinciale Teramo
A questo punto la potevano chiamare
“Riviera Mussolini ”
Topitti
E il palazzo fascista di piazza Dante – che tutti vogliono riaprire – scamperà alle lenti attente del comitato?