La domanda sorge quasi spontanea perché è forse la prima volta che si manifesta una tale coesione in città attorno ad un candidato sindaco. Più di 10 movimenti tra civici e partitici compresi Fratelli D’Italia e Forza Italia si sono già espressi formalmente per Gatti, senza considerare il probabile gradimento di Azione del neo eletto Giulio Sottanelli. Nonostante la larghissima condivisione, tarda ad arrivare l’ufficialità perché obiettivo della strategia che vuole portare Gatti a Palazzo di Città è quella di raggiungere anche l’unanimità del cdx oltre alla larga condivisione. L’unanimità del cdx, in aggiunta ai gruppi civici, porterebbe (stando ai numeri del 25 settembre) una agevole vittoria al primo turno evitando persino un sempre fastidioso ballottaggio. Strategia semplice, quasi scontata ma che qualche detrattore prova a minare nelle fondamenta agitando qualche canale social. Ed ecco che torniamo all’interrogativo originario. A chi da davvero fastidio l’ex assessore regionale? La risposta è praticamente scontata. Paolo Gatti da fastidio agli Altitonante (mezzo montoriese e mezzo milanese), alle Persia (Crognaleto) ai Di Matteo (Ancarano) agli Astolfi (Atri) ai D’ignazio (Montefino) che, avendo costruito le loro fortune in questi ultimi anni, hanno (o pensano di avere) tutto da perdere dalla presenza di un Sindaco dalla forte personalità, ma soprattutto autenticamente, orgogliosamente e naturalmente teramano.

Persone autorevoli quelle appena citate (in alcuni casi) ma che a Teramo spostano davvero poco in termini di consenso.
In tutto ciò, Gatti tace, e non ha mai detto di essere disponibile.
Ma neanche il contrario.
A me viene il dubbio che il tentativo in corso non sia quello di sostituire Gatti con una figura più performante dal punto di vista elettorale o amministrativo, (e questo ci starebbe pure) ma solo quello di indebolire l’alternativa e conseguentemente lasciare la città ad una amministrazione come quella di d’Alberto che politicamente non dà fastidio a nessuno, ma che continuerà a relegare Teramo nell’angolo della politica regionale e provinciale.
Sarebbe un vero peccato per Teramo.
Bellatrix Lestrange
