È un vero e proprio allarme occupazionale quello che arriva dai dati INPS elaborati dalla UIL Abruzzo: nel primo semestre del 2025 le ore di Cassa Integrazione autorizzate nella regione sono cresciute del 163,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, passando da 4,1 a 10,8 milioni.
Un trend che colloca l’Abruzzo al terzo posto in Italia per incremento, subito dopo Molise e Basilicata, e che evidenzia una crisi sempre più strutturale. A preoccupare è soprattutto l’impennata della Cassa Integrazione Straordinaria (Cigs), che segna un balzo del +361,4%: ben 7,1 milioni di ore sono state erogate a sostegno di crisi aziendali, cessazioni, contratti di solidarietà e riorganizzazioni.
Pescara (+253,3%) e Chieti (+242,5%) figurano tra le cinque province italiane con l’incremento più alto nell’uso degli ammortizzatori sociali. A incidere in modo determinante è la crisi del settore automotive e della componentistica, aggravata dalla mancanza di una strategia di rilancio nazionale sul mercato dell’auto e dei veicoli commerciali.
“Un segnale drammatico”, commenta Michele Lombardo, segretario generale UIL Abruzzo.
“Parliamo di milioni di ore di attività produttiva sospesa, non per crisi momentanee ma per l’assenza di vere politiche industriali. La Cassa Integrazione Straordinaria, che dovrebbe essere l’eccezione, è diventata la regola. Se non si interviene subito, in Abruzzo rischiamo la desertificazione industriale. E non possiamo permettercelo.”
La UIL Abruzzo chiede un piano straordinario di politiche industriali e occupazionali, basato su:
- investimenti pubblici mirati per sostenere il tessuto produttivo regionale,
- rafforzamento delle infrastrutture strategiche,
- formazione e riqualificazione dei lavoratori per accompagnare le transizioni digitali ed ecologiche.
“La politica, sia regionale che nazionale, non può continuare ad attendere le decisioni di Bruxelles” – conclude Lombardo – “Servono azioni immediate per evitare che gli ammortizzatori sociali si trasformino in licenziamenti, perdita di reddito e collasso dell’economia abruzzese.”