Se avesse dato l’allarme rispondendo alla telefonata della parente che l’aveva chiamata forse Ilaria Maiorano si sarebbe salvata dalla furia del marito che, poco dopo, l’ha massacrata di botte uccidendola. Il litigio tra i due, nel casolare di Padiglione di Osimo, in provincia di Ancona, doveva essere già in corso quando la donna ha ricevuto una telefonata ma Ilaria ha chiuso bruscamente la conversazione e ai successivi tentativi non ha più risposto. Così la parente si è insospettita e ha chiamato i carabinieri ma quando gli investigatori sono arrivati la donna, Ilaria Maiorano di 41 anni, originaria dell’Aquila e madre di due bambine piccole, era già morta. Uccisa probabilmente di botte da Tarik El Gheddassi, l’uomo marocchino che aveva sposato civilmente dieci anni fa. In casa nessuna traccia di sangue, cosa che lascia presumere – a giudicare dalle ecchimosi sul corpo – che la donna sia stata uccisa a mani nude.
Tarik El Gheddassi era ancora in casa quando sono arrivati i carabinieri. Era ai domiciliari per droga. Ha provato a giustificarsi dicendo che Ilaria era caduta e aveva battuto la testa accidentalmente, una versione dei fatti smentita dal primo esame del corpo. L’uomo, portato in stato di fermo in caserma, ha poi dato in escandescenze-
A Padiglione è subito arrivato il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni che conosceva bene la vittima: erano stati compagni di scuola alle elementari.”Una donna splendida, sempre sorridente, ma dal carattere fragile – dice il sindavo – Le nostre famiglie si conoscono da sempre. Il padre, scomparso recentemente, era un finanziere. Ogni tanto incontravo la madre di Ilaria ma non mi ha mai accennato a problemi particolari”. çLa famiglia, però, era seguita dai servizi sociali del Comune.
Anche l’imam della comunità islamica di Osimo si è recato sul posto e parla di una famiglia che frequentava la moschea locale. “Le bambine – ha detto – stavano imparando l’arabo”.