HomeSpeakers' CornerBreve guida (in)utile al voto

Breve guida (in)utile al voto

#scegli, #credo, #pronti, io sono invece quello che #sidispera

Confesso che tra #scegli, #credo, #pronti, io sono invece quello che #sidispera. Io sono una tra le tante anime in pena che vaga sola e disperata per la provincia di Teramo alla ricerca di un dibattito, di un accenno di proposta politica o anche di un vecchio e noioso comizio in piazza. In questo esatto momento mi accontenterei persino di uno straccio di manifesto elettorale. Niente di tutto ciò. 


Le mie speranze finiscono sempre per infrangersi dinanzi al muro del qualunquismo e della demagogia, che ormai cinge miseramente l’intero arco costituzionale. Ma come si è giunti a questo? Di certo buona parte della responsabilità è ascrivibile ad uno scellerato sistema elettorale che, nello scouting del candidato perfetto, pone come prerequisito fondamentale la cieca fedeltà al partito di appartenenza. La cieca fedeltà è però una prerogativa assolutamente necessaria solo nel cane, ma di certo non sufficiente nel politico al quale dovrebbe essere richiesta (in teoria) sia l’esperienza che la professionalità. 


Proprio da qui nascono infatti gli eserciti di “yes man” (e “yes women”) pronti a scodinzolare a comando attorno al leader pur di vedersi assicurato un posto utile nelle liste, geneticamente incapaci di esprimere una proposta politica. L’accordo tra leader e candidato sembra per l’appunto prevedere che al primo spetti il compito di pensare ed al secondo di ripetere meccanicamente gli slogan, alternati a cori da stadio inneggianti al partito o al suo segretario (sfogliare le bacheche dei social network di tanti politici o aspiranti tali per credere). 


In questo triste quadro mi pare ovvio che l’elettore risponda con un forte astensionismo, cioè con sempre maggiore indifferenza verso la rappresentanza attuale. 
La sfiducia verso una politica povera di idee concrete ed evidentemente incapace di dialogare con larga parte del popolo non deve però far perdere la speranza perchè, nonostante tutto, qualche rara eccezione per fortuna (r)esiste ancora. 
Ma come si fa a distinguere la buona dalla cattiva (e perniciosa) politica? Una impresa oggettivamente ardua a causa della mole di informazioni irrilevanti dalla quale veniamo costantemente sommersi. Ma dinanzi all’alluvione di informazioni inutili, solo la lucidità può venirci in soccorso.

E ciascuno ha la sua. Per quanto mi riguarda apprezzo la libertà di pensiero dell’ex magistrato Carlo Nordio capace di esprimere una idea diversa dal proprio segretario in tema di immigrazione, nel rispetto di quei principi liberali dei quali è autentico esponente, senza per questo essere tacciato di eresia (almeno per adesso). Sempre di Nordio apprezzo il coraggio e la volontà di affrontare un tema delicatissimo in Italia e di  fondamentale importanza, come quello di riportare l’art.68 della Costituzione alla sua formulazione originaria. La volontà di ripristinare l’immunità parlamentare significa restituire dignità all’ultimo baluardo della volontà popolare, di cui il Parlamento, nel bene e nel male, continua ad essere espressione. E’ovvio però che, in assenza di alcun desiderio di riforma della legge elettorale, la prestazione richiesta all’immunità parlamentare diventerebbe impossibile per oggettiva e manifesta carenza di opinioni da difendere.


Alle prossime elezioni, quindi, il mio invito è quello di rivolgere quante più domande possibili ai candidati che legittimamente chiedono il consenso. Per esempio: Se sarete eletti vi impegnerete a proporre una riforma delle legge elettorale sul modello dei Comuni o delle Regioni? Quali misure adotterete (o almeno proporrete) per contenere i rischi di una guerra nucleare? Quali decisioni proporrete (o almeno avete intenzione di proporre) per ridurre gli effetti del cambiamento climatico? In che maniera si può rafforzare l’Unione Europea anche al fine di avere una politica energetica comune? Come vedete l’Abruzzo e la provincia di Teramo nei prossimi 10 anni? Se alcuni politici non comprendono queste domande, se tentano di sviare o se abbozzano risposte tese solo a denigrare l’avversario senza essere in grado di esporre una visione significativa del futuro, fate come me, non votate per questi candidati.

IAN SOLO

RELATED ARTICLES

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

spot_img

Most Popular

Recent Comments

davidedemario on L’antagonismo di Teheran