Un duro colpo alla criminalità economica è stato inferto dal Tribunale di Ancona, che ha disposto la confisca di beni per un valore complessivo di 4,3 milioni di euro nei confronti di un presunto gruppo criminale specializzato nelle truffe legate al commercio di auto usate. Il provvedimento riguarda nove cittadini romeni, residenti tra le province di Ancona, Vicenza e Teramo, e quattro intestatari fittizi operanti nel territorio anconetano.
La misura patrimoniale rappresenta l’epilogo di una complessa indagine avviata nel 2018 dai Carabinieri di Ancona – Brecce Bianche, che aveva già portato allo smantellamento di un sodalizio dedito alla manomissione dei contachilometri e alla vendita fraudolenta di veicoli. Gli investigatori hanno ricostruito oltre 250 truffe e frodi commerciali, con profitti illeciti superiori al milione di euro.
Il Tribunale ha disposto il sequestro di due ville, partecipazioni in sette società, 106 veicoli e numerosi conti correnti bancari e postali, ritenendo che il patrimonio accumulato fosse di origine illecita. Secondo i giudici, i soggetti coinvolti mostravano un tenore di vita del tutto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, a conferma della “pericolosità sociale” del gruppo e della provenienza criminale delle ricchezze.
Parte dei beni era inoltre intestata a prestanome, nel tentativo di eludere le norme e mascherare la reale titolarità dei profitti.
L’inchiesta, che aveva già portato nel 2022 a una prima sentenza di condanna per alcuni membri dell’organizzazione, ha avuto ulteriori sviluppi con un secondo filone d’indagine che si è concluso con nuove condanne definitive. Restano tuttora pendenti altri procedimenti nei confronti di ulteriori appartenenti al gruppo.
La confisca segna un punto fermo nella lotta alle truffe nel mercato dell’usato e rappresenta, secondo gli inquirenti, “un segnale di legalità e trasparenza in un settore spesso esposto a pratiche scorrette e frodi seriali”.


