Sull’annuncio del consigliere regionale Paolo Gatti, circa la realizzazione del nuovo ospedale di Teramo, a Villa Mosca, per il quale si procederà a lotti, reperendo nel frattempo tutti i finanziamenti, interviene il presidente provinciale di Italia Viva Elvezio Zunica
IL COMUNICATO:
“Clamoroso al Cibali”, verrebbe da dire!
La federazione provinciale di Italia Viva Teramo, con il suo Presidente Elvezio Zunica, torna a intervenire sul tema della sanità teramana e, in particolare, sulla vicenda del nuovo ospedale provinciale di Teramo.
Dopo anni di annunci e dopo la pomposa conferenza stampa di meno di un anno fa — quando i vertici regionali e della ASL presentarono con enfasi il progetto del nuovo nosocomio, corredato da studio di fattibilità e cronoprogramma — ora arriva la doccia fredda: il Presidente Gatti ha svelato la dura realtà.
Il nuovo ospedale di Teramo a Villa Mosca si farà, sì, ma a moduli: quattro per la precisione, costruiti in tempi diversi e con intervalli tra un lotto e l’altro che nessuno è in grado di definire.
Il motivo? Le risorse economiche. I circa 280 milioni di euro necessari, che un anno fa venivano garantiti come “a portata di mano”, oggi non ci sono più.
Al momento, infatti, sono disponibili solo 81 milioni di euro, dopo una decurtazione di circa 40 milioni che la Regione ha destinato a interventi urgenti su strutture sanitarie tra l’altro non teramane. Una vera e propria beffa per la nostra comunità provinciale.
A questo punto – si chiede Italia Viva – non è forse il caso di azzerare tutto e ripartire da una scelta più razionale del sito?
Ha ancora senso insistere su Villa Mosca, una localizzazione oggettivamente problematica, se non addirittura sbagliata?
La costruzione “a moduli” rischia di aggiungere nuove criticità alle già enormi difficoltà logistiche e funzionali del sito.
Una domanda sorge spontanea: una volta costruito un modulo, come verrà utilizzato?
Se, ad esempio, si decidesse di spostare il blocco operatorio, come verrebbero garantiti i collegamenti con il Pronto Soccorso, la Radiologia o la Terapia Intensiva del Mazzini? Si prevedono tunnel, passerelle o collegamenti provvisori? Tutto ciò rischia di trasformarsi in un pasticcio destinato a durare anni, se non decenni.
È davvero questo che vogliono i teramani?
Possibile che gli interessi della comunità vengano sacrificati per logiche di altra natura?
Chi sostiene che “la città ha bisogno dell’ospedale” dovrebbe anche spiegare dove, in Italia, si costruiscono nuovi ospedali dentro i tessuti urbani consolidati. Gli esempi, semplicemente, non esistono.
Italia Viva propone allora di rimettere la palla al centro e ripartire da un’idea più moderna e concreta, come quella originariamente elaborata dal dott. Fagnano, che prevedeva due ospedali per acuti, con il nuovo complesso – gli “Ospedali Riuniti di Teramo” – localizzato in un sito più funzionale, come Piano d’Accio, comunque all’interno del territorio del capoluogo.
Inoltre, Italia Viva propone di valutare una diversa modalità di finanziamento, coinvolgendo il settore privato attraverso la finanza di progetto (project financing).
Le regioni italiane ai vertici per qualità dell’assistenza sanitaria – Veneto, Emilia-Romagna e Toscana – hanno già sperimentato con successo questo modello per la costruzione di nuovi ospedali.
L’importante è garantire il carattere pubblico dell’assistenza: la gestione della sanità deve restare pubblica, ma ciò non esclude la partecipazione di soggetti privati nella realizzazione delle infrastrutture.
Del resto, già oggi gran parte dei servizi ospedalieri è affidata a imprese private.
Dove starebbe, allora, il problema? Forse solo in vecchi pregiudizi ideologici che non hanno più ragione d’essere.
L’unica ideologia che deve guidare le scelte in materia di sanità è quella del diritto alla salute dei cittadini.
Se la difficoltà è di tipo procedurale o tecnico, basterebbe ricorrere a un pool di esperti con esperienze già maturate in altre regioni.
Forse il vero nodo, conclude Zunica, è la divisione della politica, che troppo spesso si nasconde dietro calcoli elettorali anziché ragionare con responsabilità e visione.
Serve una stagione nuova, in cui si discuta insieme, con competenza e serietà, del futuro della sanità teramana.
Italia Viva è pronta a farne parte, convinta che il primo dovere della politica sia quello di stare dalla parte dei cittadini.
Elvezio Zunica – Presidente provinciale di Italia Viva Teramo