
Famoso è il proverbio che viene attribuito a Darwin:” il lavoro nobilita l’uomo “.
Una frase che vuole sottolineare l’importanza del lavoro per il vivere quotidiano, per rendere migliore prima che la propria vita, quella dei propri cari specie se dei propri figli.
La parola Lavoro è presente già nel primo articolo della nostra Costituzione: l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.
Mentre bellissimo è l’articolo 4 che recita: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”
Articolo della Costituzione che ha sapore di libertà.
Ma le parole, se restano scritte, restano solo belle. La realtà di oggi sul lavoro è fatta di altre parole. Su tutte domina il verbo ” Morire “.
Al 9 ottobre di questo 2022 sono 677 i morti sul lavoro.
In questo stesso periodo dello scorso anno, i morti sul lavoro erano circa 100 in più.
Cosa succede? Perché accade questa strage silente che non ha megafono?
Morire per un tozzo di pane, per assicurare i beni primari ad un vivere quotidiano che non sta più bene nemmeno in una preghiera.
Morire per un incidente che il più delle volte poteva essere evitato.
Non sono un Giudice, non voglio incolpare nessuno, ma è ovvio che ci sono responsabilità da evidenziare e che, mentre si nasconde la polvere sotto un tappeto di lusso, si aspetta inevitabilmente l’arrivo di un’altra vittima sul lavoro.
A morire sono sempre i lavoratori più deboli, gli ultimi di un sistema smarrito.
Un sistema lavorativo che ha bisogno di certezze, di parole belle che si devono trasformare in realtà tangibili.
Le belle parole non consolano le vedove, i vedovi e i figli resi orfani.
Allora, vi prego, prima di parlare di diritto al lavoro, sacrosanto diritto, dateci il diritto di vivere lavorando.
Oggi le mie poche parole sono dedicate agli eroi coi calli alle mani.
A tutti i lavoratori che hanno perso la vita per meno di dieci euro all’ora.
Dedico questo scrivere a tutti gli eroi che stanno lavorando per migliorare la qualità di questa Umanità abbandonata a se stessa.
Piero Ciampi nel lontano 1975 cantava “Pompieri, spegnete questi incendi, ridateci la vita” nella bellissima e spietata canzone “Andare, camminare, lavorare”.
Ecco..
Dateci il lavoro senza prendervi in cambio la nostra vita che vale meno di dieci euro all’ora.
Francesco Barnabei
