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Il PD abruzzese apre la caccia alle streghe

Il PD abruzzese apre la caccia alle streghe sui voti venuti meno per la conquista del secondo seggio alla Camera dei Deputati 

È di ieri,  su il quotidiano il Messaggero il rilascio di una intervista del  segretario regionale del PD nonché neo Senatore  Michele Fina, in cui manifesta un grande dispiacere e rammarico per la mancata elezione della teramana Stefania Di Padova alla Camera dei Deputati, perché gli sono mancati  solo 196 voti per superare Sottanelli candidato a capolista in Azione . Fina giustifica il proprio rammarico, sostenendo che da parte dei teramani ci sarebbe stato scarso impegno nel sostenere la Di Padova, in parole povere sottintende che con un impegno in prima persona del Sindaco D’Alberto, questa sarebbe stata sicuramente eletta e Sottanelli sarebbe rimasto a casa . Da quanto dichiarato giorni fa ad una intervista TV dal segretario provinciale  Possenti e dalla  intervista di ieri  del neo Senatore  Fina, è  lampante e sotto gli occhi di tutti, che il PD abruzzese  ha iniziato una caccia alle streghe per imputare a terzi responsabilità proprie sulla mancata elezione della Di Padova e della  conquista  del secondo seggio alla Camera dei Deputati in Abruzzo. 
Da quando letto ieri  e ascoltato nei giorni passati, mi sorgono spontanee alcune domande.

– Se PerDavvero il PD abruzzese ci teneva ad eleggere una donna teramana al Parlamento perché  Fina o D’Alfonso non si sono invertite le posizioni con la Di Padova mettendola al primo posto in  una delle due liste  al proporzionale  tra Camera e Senato ?

– Fina ha  valutato che alle politiche del 2022 il PD abruzzese ha raccolto il 16,6% dei consensi, solo di 0,1 punti in più del 16,5,  quoziente in base al quale si ha diritto alla assegnazione di un seggio alla Camera a punteggio pieno? Nel proporzionale il collegio è regionale sia alla Camera che al Senato, i resti che vengono messi nel calderone nazionale si calcolano su base regionale. -Con una percentuale simile , il neo senatore ritiene che la differenza mancante al  PD, per eleggere il secondo deputato la si doveva prendere tutta a Teramo, solo perché in lista vi era posizionata al secondo posto una teramana? Il PD al comune di Teramo ha raccolto il 17,1% dei consensi,  lo 0,5% in più della media abruzzese che in rapporto a quella nazionale è sotto di oltre tre punti.La realtà dei fatti è  che il secondo seggio alla Camera al PD non è scattato perché i voti sono venuti meno  in tutto l’Abruzzo e i matematici 196  mancanti sufficienti nell’attribuzione dei resti per superare Azione e di conseguenza il capolista Sottanelli vanno distribuiti  equamente su tutto il territorio regionale .

 – Il neo Senatore Fina si è reso conto che molti teramani e abruzzesi non hanno votato PD e la coalizione con esso a capo, perché capilista al proporzionale c’erano figure come lui e il neo Deputato nonché ex Senatore D’Alfonso ? 

– Fina si è reso conto che le candidature capilista del suo partito  non hanno tirato, dimostrata dalla differenza in negativo di oltre tre punti in percentuale  tra il dato del PD nazionale e quello abruzzese?

. A mio avviso, Stefania Di Padova, nonostante la infelice posizione in lista,  ha sfiorato la elezione, proprio perché molti teramani la hanno votata e si sono impegnati a farla votare, altrimenti il risultato a Teramo sarebbe stato a livello se non peggio del 2018 quando il PD si attestò al 14,7% dei consensi,  ed io ho pensato al miracolo quanto nei dati altalenanti dello spoglio per alcuni giorni è risultata eletta. 

– E perché mai il Sindaco di  Teramo avrebbe dovuto fare apertamente campagna elettorale a favore di un candidato-ta del PD o di altro partito, essendo lui il primus inter pares di una coalizione composta da più partiti o movimenti? Soprattutto in funzione della creazione di un campo largo futuro con dentro anche Azione, in modo da costituire una forte e ampia coalizione per fare si che il centrosinistra nel 2023 venga riconfermato al governo della città di Teramo . 

Spassionatamente consiglio ai dirigenti abruzzesi del PD, piuttosto che attuare strumentalmente la caccia alle streghe su ipotetici voti mancanti, per scarso impegno dei cosiddetti portatori di acqua di Teramo e di minare le basi per la riconferma del centrosinistra al governo del comune di Teramo nel 2023, ben sapendo che le streghe erano visibili e ben piazzate in posizione utile a capilista, di rimboccarsi le maniche, di mettersi a lavorare a testa bassa, riaprendo  e riattivare le sezioni del partito,  di tornare fra la gente, per elaborare soluzioni a problemi ormai più che cronicizzati, per fare si che i seggi alle elezioni, vengano conquistati a pieno titolo e non con calcoli matematici risicati, altrimenti alla prossima tornata elettorale a prescindere dalla legge con la quale si voterà, non ce ne sarà neppure per i capilista, come la trombatura  del leghista D’Eramo doget .

Antonio Topitti 

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