
Un’opposizione compatta questa mattina al San Matteo, il luogo ormai deputato alla seconda sede del consiglio comunale. C’erano Carlo Antonetti di Forza Italia, Luca Corona di Fratelli d’Italia, Laura Angeloni e Franco Fracassa di Futuro In, Berardo Rabbuffo della Lega, Maria Cristina Marroni ex candidata sindaco e Mario Cozzi di Forza Italia. Platea di giornalisti al completo. Tema della mattinata non poteva che essere il Pums, il famigerato piano di mobilità sostenibile, tanto indigesto ai teramani, così come all’opposizione tutta, almeno nei termini previsti in delibera e perfino a parti della maggioranza. Un’unica richiesta: “Nessuno è contrario al PUMS a priori, ma non a questo proposto dalla maggioranza. Non va assolutamente applicato”. Dice Laura Angeloni:” Questo Piano non rispetta neanche le linee guida richieste dall’Europa che stabilisce come condizione il consenso della cittadinanza. Così è solo un provvedimento commerciale – non obbligatorio – che ti costringe a parcheggiare pagando”.
Tutti gli interventi, oltre che rivolti alla nuova ZTL “mostruosamente” allargata all’intero centro storico, hanno toccato la questione parcheggi a pagamento, troppo cari e regolati da un contratto ritenuto “non conveniente” per il Comune. Sotto la lente anche il doppio ruolo svolto dalla Easy help, la società che gestisce le soste blu. “Non è possibile – sottolineano alcuni consiglieri – che chi gestisce i parcheggi a pagamento sia anche delegato a redigere un piano che prevede un forte impatto sulla politica della sosta”. “Si potrebbe configurare un potenziale conflitto di interessi – aggiunge Antonetti – che esporremo a suo tempo a chi di competenza”. “Questi esposti – dice in sostanza l’opposizione – sono la madre di tutti i problemi legati alla sopravvivenza della città. E’ necessario invalidare la convenzione per sopravvenuto interesse pubblico, come la stessa convenzione prevede”.
Franco Fracassa di Futuro In, mostrando una perizia certificata da un geometra, sottolinea l’irregolarità degli stalli ” i quali, oltre a non rispettare la norma e la convenzione stipulata, infrangono anche il codice della strada “perchè disegnati direttamente sulla carreggiata”. Fracassa snocciola pure il “fatturato” prodotto dalle multe per tempo scaduto. “Siamo arrivati a contarne 6000 – dice – un’altra tassa per i teramani”.
Rabbuffo della Lega concorda con quanto esposto dai colleghi, ma propone anche esempi alternativi come “un ponte di legno ciclopedonale che colleghi viale Crispi alla Madonna delle Grazie, invece che chiudere al traffico Ponte San Ferdinando e la creazione di una metropolitana di superficie che da Cartecchio porti in città. “Una soluzione estetica e pratica- dice- che non complicherebbe la circolazione del traffico”.
Luca Corona insiste sul costo orario della sosta, “insopportabile per un lavoratore che deve accedere in centro tutti i giorni. E’ evidente la volontà di questa amministrazione di spostare l’economia altrove”. “La Easy Help, aggiunge qualcuno – a Pescara applica una politica diversa, con un costo giornaliero in alcune aree di 2 euro. Perchè – ci si chiede – non farlo anche a Teramo?”
Interviene infine anche Maria Cristina Marroni che ritiene “indispensabile eliminare la convenzione con la società di gestione. Inoltre – insiste la Marroni – sono tre i piani che interessano il futuro della città, il piano Urbano, il pums e quello riguardante l’abbattimento delle barriere architettoniche. E’ evidente che vanno collegati e studiati in un unicum, invece si sta procedendo a compartimenti stagni”.
Un fatto è emerso nel corso della conferenza stampa dai contorni sgradevoli. Secondo la minoranza “ci sarebbero pressioni dirette nei confronti di alcuni commercianti affinchè ammorbidiscano la loro posizione nei confronti del Piano”. Ci auguriamo che così non sia. Sarebbero metodi di altri tempi e di altri regimi.
ENRICO SQUARTINI