HomeCon un piede a terraLa Lapide che lavora d'anticipo

La Lapide che lavora d’anticipo

“Ma una notizia un po’ originale non ha bisogno di alcun giornale “

Buona Domenica a tutti noi finalmente un po’ di Sole, anche se dentro si è ancora ingrigiti per la scomparsa di Marta, la giovane studentessa di Teramo.

Ieri in Sordina mi ha colpito come un dardo, una notizia che mi ha incuriosito assai.

A Teramo hanno dedicato una Lapide ai caduti per la resistenza, cosa buona e giusta, ricordare chi ha sacrificato la propria esistenza per difendere il libero pensiero è fondamentale, anche perché la memoria purtroppo è sempre più corta.

È accaduto che nei nomi incisi sulla lapide in marmo, venisse ricordata anche la vivente partigiana Paola Del Din, la famosa ” Renata ” questo il nome di battaglia, medaglia d’oro al valor della resistenza, prima donna paracadutista e tanta storia.

Sembra una fesseria e forse è stata fatta una fesseria.

Ricordare i partigiani è importante, però ci vuole attenzione e massimo rispetto e mi ripeto, tanta attenzione.

” Renata ” è viva e i suoi 99 anni non le hanno impedito di dire parole importanti, anche in questo ultimo 25 Aprile.

Ma ormai la Lapide è stata fatta, tra l’altro sbagliando pure l’ultima vocale del nome della Del Din, per fortuna non è stato inciso l’anno della morte, almeno quello.

Si è creato anche un caso a livello legale, perché la Legge del 23 giugno 1927 n. 1188, all’ art. 3 dice : “che non è possibile ricordare in maniera permanente e in luoghi pubblici, persone che non siano decedute da almeno dieci anni.”

Ma alla fine sbagliare ci rende tutti più umani, sempre che da questi errori si impari tutti qualcosa.

Diciamo che la Lapide ha voluto lavorare in anticipo perché tutti prima o poi lasceremo questo posto terreno. 

Augurando più luce a tutti noi e con un pensiero rivolto alle genti colpite dalle alluvioni, 

vi saluto pensandovi.

Francesco Barnabei

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