
Non si può avere una società coesa e solidale senza inclusione. È questo il messaggio lanciato dal “Natale degli sportivi 2023”, la storica cena di beneficienza promossa da CSI Teramo, Ufficio per la Pastorale dello Sport della Diocesi e Coni Teramo. L’iniziativa – ospitata presso il “DC – Eventi Banqueting” di Val Vomano – era finalizzata a raccogliere fondi per sostenere le attività della locale sezione dell’Associazione Italiana Persone Down, nell’occasione rappresentata dal Presidente Emidio Agostinelli e dalla coordinatrice Sara Marinari. Quest’ultima ha ricordato l’importanza dell’integrazione sociale dei soggetti affetti dalla “trisomia 21”: la possibilità di vivere, lavorare e relazionarsi in modo eguale – indipendentemente dalla loro condizione – deve essere una prerogativa universale e indifferibile per una nazione civile e sviluppata come l’Italia. L’intervento di Sara Marinari è stato preceduto dai saluti istituzionali del presidente del CSI Angelo De Marcellis, del Vescovo di Teramo Sua Eccellenza Lorenzo Leuzzi e del Delegato del CONI Italo Canaletti. Significative sono state le parole pronunciate da Sua Eccellenza il Vescovo alla platea presente in sala: “Stiamo vivendo momenti duri, ma il mio invito è quello di mantenere la calma, dando importanza alle cose positive. Sapere che c’è il CSI, che promuove l’uguaglianza attraverso lo sport, mi rincuora e mi fa stare tranquillo in vista del futuro”. Nel corso della serata è stato inoltre valorizzato l’impegno delle realtà sportive arancio-blu e di alcuni grandi personaggi dello sport provinciale che nel corso di questo 2023 si sono distinti a livello locale o nazionale. Per la sezione “atleti, arbitri, giudici di gara e allenatori”, sono state consegnate tre benemerenze sportive (a: Marco Villani, Guido Campana in qualità di arbitri nazionali CSI e Antonio Valbruni, quest’ultimo per gli storici sforzi profusi nella crescita del calcio teramano). Nella categoria “società sportive e dirigenti” invece sono stati dati quattro riconoscimenti (a: ASD Summer Cup per i 20 anni di attività, ASD For Tennis Team per la vittoria del premio Giffoni contro bullismo e cyberbullismo, Rita Di Carlo membro del collegio nazionale dei Probiviri, e Walter Marcone che in qualità di responsabile regionale ciclismo CSI si è aggiudicato l’organizzazione del campionato nazionale di ciclocross svoltosi lo scorso febbraio a Giulianova). Alcune premiazioni sono state effettuate dalle tante personalità politiche e istituzionali presenti in sala: dott. Fabrizio Stelo (Prefetto di Teramo), Camillo D’Angelo (Presidente della Provincia di Teramo), Pietro Quaresimale (Consigliere Regionale alle Politiche sociali), Gianguido D’Alberto (Sindaco di Teramo), Alessandra Ferri (Assessore allo Sport del Comune di Teramo), Severino Serrani (Sindaco di Penna Sant’Andrea) e Alessandro Frattaroli (Presidente Regionale CSI e Sindaco di Basciano). Per quanto riguarda gli sportivi invece hanno vestito i panni di premiatori Pietro e Guido Federico Di Francesco (padre e figlio rispettivamente ex presidente AIA e ex arbitro di basket con oltre 300 presenze in LegaA), Alberto D’Alberto (Presidente AIA) e Claudio Mazzaufo (tecnico della nazionale italiana di Atletica Leggera). Poi le luci dei riflettori si sono accese sulle due guest star della cena: Manù Benelli, pluridecorata ex giocatrice di pallavolo, ed Emilio Oddi, l’indimenticato “Leone” che negli anni ’80 dominava la fascia destra dell’AS Roma. Manù Benelli ha presentato il suo volume autobiografico “Fuori dal corpo”, un vero e proprio excursus della sua storia sportiva: i successi e le difficoltà di campionessa celebrata a livello mondiale; i momenti di solitudine e il rapporto mai banale (forte e burrascoso allo stesso tempo) con il suo allenatore; il peso di dover essere sempre la numero uno; gli insegnamenti che diventano preziosi strumenti di lavoro nel passaggio da giocatrice ad allenatrice. Ha aperto il suo personale libro dei ricordi anche Emidio Oddi, parlando di alcuni dei personaggi incontrati nel corso della carriera: da Falcao a Carletto Ancelotti, quest’ultimo suo vecchio compagno di squadra e ora allenatore del team più prestigioso del mondo, il Real Madrid. Ma anche Maradona, Platini, Zico, Rumenigge, Socrates, Elkjaer, Briegel, tutti affrontati come avversari in quasi dieci anni di permanenza in Serie A. Con un’amara constatazione: il calcio di trent’anni fa – quello del “Novantesimo Minuto” alla tv – era molto più legato ai sentimenti ed equilibrato rispetto a quello di oggi. Per esempio, la trasferta in casa della “piccola” Avellino poteva riservare brutte sorprese se presa sottogamba, visto che “la legge del Partenio” era sempre in agguato… La chiusura è stata dedicata alle parole di Angelo De Marcellis: “Il Natale degli Sportivi è diventato un appuntamento irrinunciabile, dove ogni anno solidarietà e sport si incontrano e fanno qualcosa di prezioso. Anche quest’anno il grande cuore degli sportivi ci ha regalato dimostrazione di altruismo con una partecipazione straordinaria cui anche numerose autorità hanno dato lustro con la loro presenza. Il modo migliore per avviarci alla fine dell’anno e alle festività natalizie, una forte rincorsa verso un 2024 che sarà ancor più speciale”. Attraverso dei videomessaggi, numerosi campioni di fama mondiale e tanti personaggi televisivi hanno rivolto infine gli auguri agli sportivi del CSI Teramo.
I ricordi del Leone Emidio Oddi nella serata benefica
Il terzino giallorosso ha ripercorso la sua carriera e i tanti avversari sfidati sui campi di Serie A durante i mitici anni ’80.
Non aveva i piedi fatati del “Divino” Falcao, l’ottavo Re vantato da Roma in un’epoca tutt’altro che imperiale. Non aveva neppure lo stacco del bomber Pruzzo, capace di far sussultare ottantamila cuori con una sola testata. Eppure tra i tifosi giallorossi il suo nome e il suo nomignolo sono ricordati come un tutt’uno: “Oddi Leone”. In campo infatti non vanno solo i fenomeni, ma anche i giocatori più umani, quelli che si guadagnano la maglia da titolare attraverso il sudore e il lavoro quotidiano. Emidio Oddi è stato tutto questo, corsa e spirito di sacrificio al servizio dei compagni: “Quando i primi tempi prendevo palla, sentivo un brusio: la gente pensava che non fossi dotato della tecnica sufficiente per vestire la maglia della Roma. Poi con il passare dei mesi le mie qualità sono state apprezzate, e pian piano sono diventato un idolo”. Durante il “Natale degli Sportivi”, nel suo colloquio con Gianluca Pierannunzi, l’ex calciatore ha spaziato tra i tanti campioni incontrati in carriera. Tra questi Carletto Ancelotti (“Quando era calciatore non pensavo potesse diventare un mister così bravo. Poi un giorno, quando le nostre scarpette erano già appese al chiodo, lo incontrai a Coverciano: io stavo facendo il corso da allenatore, lui invece il Master. In quella occasione mi dissero che era il migliore, e che la sua leadership si faceva sentire. Lì mi resi conto che sarebbe diventato un big della panchina”), ma anche Maradona, Platini e Rumenigge (“Se questi campioni erano in giornata, ti dovevi fare solo il segno della croce, la domenica diventava improvvisamente un incubo”). Con uno sguardo alla Roma attuale (“I giocatori di oggi li chiamo calciattori, con due t…spesso sono molto bravi davanti alle telecamere, ma tutto fa brodo per ottenere il loro obiettivo. Noi eravamo meno fotogenici, ma molto più attaccati alla maglia e ai tifosi”). Prima di chiudere Oddi ha dedicato una breve analisi generale allo stato di salute del nostro calcio (“Oggi siamo meno competitivi degli altri paesi. Ma c’è anche meno equilibrio all’interno del campionato. Quando giocavo io, dominavamo l’Europa e in Italia, contro le piccole, soprattutto in trasferta, bisognava stare sempre con le antenne dritte: ad Avellino c’era la mitica legge del Partenio, ma anche a Como, a Catanzaro, ad Ascoli, a Cesena, non ci si poteva mai rilassare. Se non giocavi al massimo, ogni avversario aveva le qualità per farti lo sgambetto. E in un torneo a 16 squadre, non potevi sbagliare perchè non c’erano tante possibilità per rimediare a uno stop imprevisto…”). Insomma, un campione a tutto tondo, immagine di un calcio che ha fatto epoca. E che, ahinoi, ormai non esiste più.
“Fuori dal corpo”, la storia di Manù Benelli ha aperto la cena natalizia
In dialogo con Anna Di Giandomenico l’ex palleggiatrice ravennate ha ripercorso i momenti salienti di una carriera ricca di trionfi.
Una lunga giornata dedicata allo sport e alla solidarietà. Manù Benelli, una delle due ospiti d’onore del “Natale degli Sportivi 2023”, nel pomeriggio di mercoledì ha presenziato a un clinic di pallavolo promosso dal CSI Teramo, evento ospitato presso la palestra Molinari. Un appuntamento al quale hanno preso parte circa 50 atleti, giovani e meno giovani, tutti esponenti del movimento pallavolistico cittadino e provinciale. Poi in serata l’ex fenomeno del volley italiano ha presentato il libro autobiografico “Fuori dal corpo”, edito da Lab DFG, nel quale ripercorre le tappe principali della sua carriera. Un percorso coronato da innumerevoli successi (con l’Olimpia Ravenna ha messo in bacheca undici scudetti consecutivi – dal 1980/81 al 1990/91 – oltre a sei Coppe Italia, un Mondiale per Club e due Coppe dei Campioni, vinte rispettivamente nel 1988 e nel 1992). Il cammino leggendario di una giovane ragazza romagnola che ha scritto la storia dell’intero movimento sportivo nazionale, anche a dispetto di un fondamentale tutt’altro che “tradizionale”: un palleggio con la sfera lontana dalla testa, e con il fisico leggermente fuori asse. Un difetto che si è trasformato ben presto in una qualità introvabile nelle altre giocatrici. Nel corso del colloquio con Anna Di Giandomenico (Consigliere Provinciale e Nazionale CSI, nonché docente di UniTE), Manù Benelli ha anche ricordato il forte legame con l’oratorio (il luogo dove ha iniziato l’attività sportiva) e con il mondo del CSI (con il campionato nazionale di disciplina vinto nel 2006). La campionessa dal palmares impareggiabile e l’universo arancio-blu, un binomio destinato a rimanere saldo anche negli anni a venire…