L’amministrazione comunale di Teramo sta dimostrando una preoccupante incapacità di affrontare la gestione dell’emergenza Delfico. La mancanza di visione e di risposte tempestive rischia di trasformare quella che potrebbe essere una sfida in un vero e proprio “pasticcio istituzionale”. Lo slogan “Il Delfico al Delfico”, ripetuto come una formula magica, non basta a risolvere la questione. Le soluzioni non si materializzano da sole, e la città merita di più di una politica basata sull’immobilismo.
Nel frattempo, il Presidente della Provincia ha avanzato una proposta discutibile: installare moduli prefabbricati al di fuori del centro cittadino. Una soluzione che non solo penalizzerebbe un centro storico già fragile, ma rischierebbe di minare ulteriormente le possibilità di rilancio culturale e sociale di Teramo. L’amministrazione comunale, tuttavia, non sembra voler prendere posizione, lasciando che la discussione si sviluppi senza un intervento concreto.
Le obiezioni sollevate durante il consiglio comunale, in particolare riguardo alla proposta di utilizzare la D’Alessandro come sito, sono state ignorate. La maggioranza ha scelto di abbandonare questa idea, ma non ha mai affrontato realmente i dubbi sollevati dalla comunità. Allo stesso modo, l’attuale proposta di utilizzare l’ex stadio come soluzione per il Delfico è stata accolta con scetticismo, dato l’impatto negativo che potrebbe avere sulla viabilità della zona. Pur essendo favorevole alla riqualificazione dell’area, Azione sostiene che tale riqualificazione dovrebbe puntare a creare spazi verdi e parcheggi sostenibili, piuttosto che trasformarla in una struttura scolastica.
Una soluzione più sensata e lungimirante potrebbe trovarsi nell’utilizzo dei parcheggi di San Gabriele e San Francesco, aree già vicine al centro storico e facilmente collegate tramite mezzi pubblici e strade principali. Questi spazi, di proprietà comunale, potrebbero costituire una risorsa fondamentale per studenti e famiglie, e offrirebbero un’opportunità di rilancio del centro cittadino. Inoltre, grazie alla disponibilità iniziale dei Costruttori Teramani, si sarebbe potuto collaborare per realizzare un’infrastruttura funzionale, come una sala per conferenze, attualmente assente in città.
Azione invita l’amministrazione comunale a uscire dall’immobilismo e a prendere in mano il futuro della città. Non si tratta solo di risolvere il problema di una scuola, ma di decidere quale direzione prendere per il futuro di Teramo. Solo con coraggio, competenza e visione a lungo termine sarà possibile trasformare questa crisi in un’opportunità di crescita per la città e per la sua comunità.