Le consigliere comunali Marta Viola (Europa Verde) e Simona Lattanzi (Martinsicuro e Villa Rosa Bene Comune) lanciano un appello urgente al Sindaco Massimo Vagnoni affinché venga rivisto radicalmente il progetto di riqualificazione del Lungomare, nel tratto compreso tra via dei Pioppi e via Amalfi. Secondo le due esponenti dell’opposizione, il piano attuale metterebbe a rischio uno degli ultimi corridoi naturali costieri rimasti intatti nel medio Adriatico.
«Il progetto – spiegano – prevede lo scavo profondo del percorso pedonale erboso e la sostituzione del terreno con calcestruzzo riciclato, un materiale industriale contenente potenziali residui tossici. Questo intervento distruggerebbe non solo il suolo, ma anche il prezioso sottosuolo che ospita miliardi di microrganismi fondamentali per la vita vegetale e animale».
Le consigliere evidenziano come il cotico erboso presente lungo il percorso sia parte integrante di un biotopo naturale di grande valore ecologico e identitario, apprezzato da cittadini e turisti per le sue qualità ambientali: ombra, frescura, silenzio, aria salubre, canto degli uccelli e bellezza paesaggistica.
«Questo tratto di litorale è uno scrigno di biodiversità e rappresenta un modello di sostenibilità ambientale che andrebbe tutelato, non cancellato. È il luogo più attrattivo della città truentina e va consegnato integro alle future generazioni».
Le due consigliere segnalano come l’attuale piano di intervento contrasti con numerosi riferimenti normativi, tra cui:
- l’articolo 9 della Costituzione Italiana sulla tutela del paesaggio e della biodiversità;
- il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.Lgs. 42/2004);
- la Direttiva Europea contro il consumo di suolo;
- il Piano Paesaggistico Regionale;
- l’articolo 1 dello Statuto Comunale di Martinsicuro.
L’appello lanciato anche dal prof. Camillo Di Lorenzo al Sindaco Vagnoni e al Soprintendente Regionale per il Paesaggio viene rilanciato dalle consigliere come invito all’intera cittadinanza, ai giovani e agli operatori turistici a difendere quello che definiscono “capitale naturale della comunità”.
«Chiediamo che il progetto venga rivisitato dall’architetto incaricato dal Comune, con il supporto scientifico di esperti del territorio: botanico, zoologo, entomologo, fitopatologo e ornitologo. Solo un approccio multidisciplinare può garantire una riqualificazione rispettosa e sostenibile», concludono Viola e Lattanzi.