Un’operazione congiunta dei Carabinieri Forestali di Villa Santa Maria, supportati dal Nipaaf di Chieti e dal Nucleo Forestale di Vasto, ha portato alla luce e sottoposto a sequestro un imponente deposito abusivo di rifiuti tessili in un complesso industriale, con un quantitativo stimato di oltre 230 tonnellate di indumenti usati.
L’intervento ha smascherato una società, incaricata della raccolta in diversi comuni abruzzesi ma con sede legale nel Bolognese, che avrebbe operato in assenza delle necessarie autorizzazioni. Due capannoni e l’area esterna erano stati di fatto trasformati in una vasta discarica illegale.

Le violazioni riscontrate sono molteplici e complesse. Nel primo capannone, oltre allo stoccaggio illecito, è stata scoperta e sequestrata un’area adibita alla lavorazione dei metalli con macchinari per saldatura, verniciatura e taglio laser in funzione senza le dovute autorizzazioni per le emissioni in atmosfera.
Il secondo capannone si presentava come un’enorme catasta di sacchi e contenitori di abiti usati, accatastati su oltre 300 metri quadrati per un volume complessivo superiore ai 1.100 metri cubi. Ulteriori stoccaggi sono stati rinvenuti nel piazzale esterno, con cassoni e rimorchi colmi di rifiuti tessili, il cui peso è stato stimato in circa 55 tonnellate.


 
 