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Mercato del sabato a Teramo, dentro o fuori le mura?

Giorno di mercato oggi a Teramo, evento più che secolare, che si ripete a scadenza fissa ogni sabato. Il commercio su aree pubbliche, volgarmente denominato ambulante a causa del cambio quotidiano del luogo per l’esercizio dell’attività da parte degli operatori del settore, è molto sviluppato nella nostra provincia, infatti non vi è giorno della settimana che nella maggior parte dei comuni sia costieri che delle aree interne non ci sia un giorno dedicato al mercato. Bastino alcuni esempi come Giulianova, località dove di mercati se ne svolgono due, uno il giovedì, al Lido, l’altro il sabato al Paese, Roseto il giovedì, Pineto il sabato, Montorio il mercoledì ecc. 


Nella prassi il mercato settimanale dura mezza giornata, gli operatori iniziano a piazzare i banchi all’alba, in estate non prima delle sei del mattino, rimuovendoli alle due del pomeriggio, otto ore lavorative come tutte le altre attività, con la differenza che i più lavorano sette giorni su sette nell’arco di una settimana. Nel comune di Teramo oltre che in centro si svolgono mercati settimanali anche nella frazione di S.Nicolò, il martedì e nel quartiere di Colleatterrato Basso il giovedì. Il settore del commercio su aree pubbliche crea fatturati rilevanti, dando lavoro e reddito non solo a chi lo esercita, ma anche a tantissimi persone del settore produttivo industriale e artigianale e agricolo, perché sui banchi dei mercati vengono posti in vendita una miriadi di prodotti per soddisfare bisogni sia di prima necessità che non, come vestiti, utensili vari per la casa, ma anche prodotti alimentari.

Il mercato del sabato di Teramo è il più importante del nostro territorio, dove espongono le loro merci oltre 200 operatori ed è frequentato da tantissime persone sia della città che dei paesi circostanti soprattutto delle aree interne e della zona montana. Anticamente lo si svolgeva a Piazza Orsini, dal dopoguerra fu spostato in Largo Madonna delle Grazie. 


Dalla metà degli anni 90 dovendosi effettuare degli scavi archeologici in parte del piazzale di Largo Madonna delle grazie ed essendo nel frattempo di molto aumentato il numero degli espositori, il grosso del mercato del sabato fu spostato in centro storico lungo i tre Corsi e Piazza Martiri. Ricordo che al tempo tantissime furono le polemiche, molto accese da parte dei commercianti a posto fisso, perché ritenevano che il commercio ambulante avrebbe fatto concorrenza ai loro negozi, che avrebbe ridotto di parecchio i loro incassi, in un giorno della settimana di prassi molto proficuo.


Invece sin da subito i più avveduti constatarono che non solo gli incassi dei commercianti a posto fisso non diminuirono, ma aumentarono a causa del maggior afflusso delle persone nel centro storico e di conseguenza della potenziale clientela, indotto prodotto dal commercio su aree pubbliche. A dimostrazione di quanto detto sopra sta il fatto che, ogni qualvolta da qualche bontempone viene posta sul tappeto la proposta di spostare il mercato altrove, si assiste alla puntuale levata di scudi dalla maggior parte dei commercianti del centro storico e delle associazioni di categoria che li rappresentano.
Ultimo esempio in merito, l’idea dell’assessore alla mobilità Verna, venuta fuori a mezzo stampa durante l’estate scorsa, di togliere le bancarelle dai Corsi principali: S.Giorgio, Cerulli, De Michetti, per collocarle non si è mai saputo bene dove, non ha raccolto nessun parere favorevole. 


Il mio pensiero è che il mercato del sabato di Teramo deve restare in centro e deve continuare a svolgersi lungo i Corsi, soprattutto dopo che è stato meglio razionalizzato con la eliminazione dei furgoni, perché oltre che garantire reddito agli operatori del settore e non, crea un indotto importante ai commercianti a posto fisso con una maggiore affluenza di potenziali consumatori.

TopyPensiero del mattino

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