Quante volte abbiamo sentito uscire dalla bocca di qualcuno questa frase, tante volte.
Una frase spesso buttata nel mezzo di discorsi che affrontano le complesse tematiche che l’immigrazione pone.
Frase usata quasi per lavarsi coscienza e mani, quel ” mah ! ” che spiega tutto senza dire niente ma insinua un dubbio per nulla rassicurante.
Quel ” mah ! ” che vuole coprire la propria natura, il proprio vero pensiero sui migranti ma anche a coprire la personale paura del diverso, o ancora più semplicemente, la paura del differente da noi.
Diverso per mille motovi, religione cultura, atteggiamenti, se poi ci mettiamo pure qualcosa di troppo evidente, come il colore della pelle, allora quel ” mah ! ” diventa sempre più alto, alto come un muro di cinta che limita la vista e che con la scusa di protegge limita e rinchiude.
Allora che fare? io consiglio di non aver paura di essere se stessi, mai. Accettare la propria natura, quello che si è diventati, poi se possibile e lavorando su se stessi, cercare di capire cos’è la vera diversità.
Perché a dire ” siamo tutti cittadini del Mondo ” é facile, esserlo è veramente difficile.
Quindi iniziamo piano piano a curare la paura del differente, perché come canta Buddy Guy nella meravigliosa “Skin Deep, sotto la pelle profonda siamo tutti uguali” ed io aggiungo che il sangue che scorre nelle vene è di colore rosso per tutti, un po’ come il tramonto che non fa distinzione mai.
A proposito oggi si vota, mah! questa però è un’ altra forma di mah!
vi saluto e “state buoni se potete” che
Francesco Barnabei
