Ancora una volta, il Comune di Teramo è rimasto escluso dai cofinanziamenti del Ministero dell’Interno destinati al potenziamento dei sistemi di videosorveglianza, un fatto che riaccende aspre polemiche sulla sicurezza urbana in città. A denunciare l’ennesima mancata opportunità è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Luca Corona, il quale, in un articolo a firma di Chiara Bonatti su Il Centro, ha criticato duramente l’operato dell’amministrazione comunale in materia di sicurezza.
Corona ha messo in discussione lo stato degli impianti ereditati dall’attuale giunta nel 2018, ricordando la presenza di circa quaranta telecamere analogiche che, pur installate, non sarebbero mai state completamente collegate alla centrale operativa della Polizia municipale. Il consigliere ha sottolineato come gli impianti non risultassero attivi, evidenziando una presunta mancanza di trasparenza sul loro destino, con richieste di chiarimento e un accesso agli atti del 2019 che sarebbero rimasti senza risposta: «Non si sa se siano state buttate, sostituite o recuperate», ha affermato.
Il problema della videosorveglianza a Teramo è stato enfatizzato da Corona attraverso un confronto con altri Comuni. Il consigliere ha citato Giulianova che, pur avendo un territorio assai più piccolo, già nel 2018 contava oltre 110 telecamere, un livello che Teramo, estesa su 153 chilometri quadrati e con una trentina di frazioni, non ha mai raggiunto. Molte frazioni, infatti, restano tuttora prive di copertura.
Rivendicando di essere stato l’unico a sollecitare con insistenza il potenziamento della videosorveglianza e della Polizia locale, anche dai banchi dell’opposizione, Corona ha sostenuto di essere stato deriso per anni con l’affermazione che Teramo fosse una città sicura. Oggi, a suo dire, la percezione sarebbe cambiata, con un aumento di furti, atti vandalici e risse. Il consigliere ha interrogato direttamente il sindaco sul perché, se la situazione fosse sotto controllo, la prima richiesta dei cittadini rimanga l’installazione di più telecamere.
Tra le proposte rilanciate dall’esponente di Fratelli d’Italia figurano i pattugliamenti serali da parte dei vigili, l’utilizzo di mountain bike elettriche per il presidio del lungo fiume e, nei momenti di maggiore necessità, la possibilità di richiedere l’impiego temporaneo dell’esercito. Riguardo al personale della Polizia municipale, Corona ha parlato di un “gioco delle tre carte”, dove gli annunci di nuove assunzioni non sarebbero sufficienti a compensare i pensionamenti, lasciando l’organico insufficiente. L’amministrazione è stata anche accusata di non applicare strumenti già esistenti, come il Daspo urbano e l’ordinanza anti-accattonaggio, che non verrebbe fatta rispettare. «Teramo oggi non è una città sicura – ha concluso Corona – e negare il problema non aiuta».


