Nel carcere di Castrogno, già scosso da una recente evasione, si è verificato un nuovo episodio che ha sollevato gravi preoccupazioni per la sicurezza. Ieri sera, un detenuto di etnia rom ha innescato un’escalation di violenza all’interno della struttura penitenziaria, mettendo in pericolo la vita di agenti e compagni di detenzione.
Inizialmente, il detenuto ha completamente distrutto la sua cella, causando ingenti danni all’arredamento e all’ambiente circostante. Quindi, la situazione è precipitata quando ha appiccato un incendio nell’ala del carcere utilizzando le suppellettili a sua disposizione. Questo atto ha innescato un pericoloso incendio, mettendo a repentaglio l’incolumità di tutti coloro che si trovavano nella zona.
La reazione del detenuto è stata talmente violenta e minacciosa che gli agenti penitenziari si sono visti costretti a ricorrere ai dispositivi di protezione per fronteggiare la situazione. L’intervento delle forze dell’ordine ha permesso di ripristinare l’ordine e la sicurezza, ma purtroppo, diversi agenti hanno riportato problemi respiratori a causa dell’inalazione dei fumi prodotti dall’incendio.
Questo episodio dimostra la necessità di affrontare il problema della sicurezza all’interno delle carceri in modo più efficace. Il sindacato Sinappe ha sottolineato che per ripristinare l’ordine nelle carceri e nella società è fondamentale dotare gli agenti di poteri d’esecuzione concreti che possano non solo reprimere prontamente le condotte criminali, ma anche dissuadere future violazioni e recidive. Si tratta di un problema complesso che richiede un intervento deciso da parte delle autorità competenti.
