Nonostante quanto sotto riportato da Wikipedia, c’è chi di Enrico Melozzi, mette in discussione la bravura e la competenza artistica, addirittura c’è chi satiricamente nega la sua vittoria al festival di Sanremo del 2021 come direttore d’orchestra per la canzone dei Maneskin, tanto da cercare conferma nel noto detto: “ nessuno è profeta in patria “ e purtroppo sono teramani.
Invidia? Gelosia? Colpa del suo esuberante e borioso carattere? Oppure del suo look eccentrico con i ricci capelli a ciuffi irti? Certo, per il suo modo di proporsi e per alcuni atteggiamenti spavaldi, Melozzi a volte potrà anche risultare non simpatico, ma è indubbio che sia una persona di talento, inoltre, se un artista non è eccentrico ed estroverso che artista è ?
Quello che conta è la sua opera, la sua genialità che si concretizza con la propria creatività, e Enrico Melozzi di creatività ne ha da vendere. All’edizione del Festival di Sanremo quest’anno, il bravo Enrico, come popolarità ha raggiunto se non superato quella del maestro Vessicchio, assente quest’ultimo per ragioni di Covid. E’ fuori di dubbio che sia stato Melozzi il personaggio più in vista fra i direttori d’orchestra sul palcoscenico del Festival,con la sua disinvoltura e sicurezza. Melozzi poi è un uomo del popolo, quando torna a Teramo chiunque può prendersi un caffè con lui al bar sotto i portici e starci a parlare del più e del meno per ore.
Sempre battagliero, indimenticabile la sua partecipazione alla occupazione insieme ad altri artisti teramani dei locali lungo Corso S. Giorgio della ex Standa-Oviesse, a seguito della quale subì anche un processo penale. Prescindendo dagli immancabili detrattori, è un dato di fatto che il musicista, direttore d’orchestra Enrico Melozzi, come artista e personaggio è stimato ed apprezzato, non solo dalla maggior parte dei teramani e abruzzesi, ma soprattutto dalla gran parte degli italiani .
Antonio Topitti

Da Wikipedia
Enrico Melozzi (Teramo, 22 giugno 1977) è un compositore, direttore d’orchestra, violoncellista e produttore discografico italiano. Conosciuto anche per la sua collaborazione con i Maneskin per i quali ha orchestrato e diretto i brani Zitti e Buoni, Amandosi e Coraline al Festival di Sanremo.
Intraprende lo studio del pianoforte a otto anni, e subito comincia a comporre da autodidatta. Si applica allo studio di diversi strumenti (pianoforte, chitarra, basso, batteria, sintetizzatori) e studia canto lirico, prima di diplomarsi in violoncello. A seguito della laurea in composizione gli è stato conferito il titolo di Fellow of the London College of Music.
Nel 1999 diventa assistente di Michael Riessler, con il quale collabora a decine di progetti, dapprima come copista, poi come arrangiatore e produttore artistico a progetti come Sirens, Concert Trouquè, Hamlet e alla colonna sonora del film Die Andere Heimat di Edgar Reitz; ciò lo fa accostare alla musica contemporanea mondiale e lo porta a collaborare anche con Sabine Meyer, Vinko Globokar, Jean Pierre Drouet, Michel Portal, Terry Bozzio, Markus e Simon Stockhausen, Paolo Fresu. Nel 2001 incontra il fonico Federico Savina, docente presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, col quale approfondisce le tecniche di musica applicata[1].
Nel 2002, terminati gli studi, si trasferisce a Roma dove, dopo aver lavorato per un breve periodo come turnista negli studi discografici romani, e come accompagnatore poli-strumentista in spettacoli di diversi autori attivi nella scena nazionale del teatro comico di narrazione, debutta come direttore d’orchestra all’Auditorium Parco della Musica con la sua opera su Oliver Twist. Melozzi inizia a comporre opere liriche, opere sacre, colonne sonore per cortometraggi, lungometraggi e spettacoli teatrali, quindi a collaborare con vari registi[1]. Nel 2004 fonda il duo di musica elettronica Lisma Project insieme al dj Stefano De Angelis, inoltre nel 2007 fonda a Roma l’etichetta discografica indipendente “Cinik Records”[2], con la quale produce in pochi anni una trentina di titoli.
Nell’ottobre del 2007 in occasione della riapertura del Duomo di Teramo compone la Sinfonia Concertante Il Nuovo Tempio.
Insieme a Giovanni Sollima, Melozzi è stato fondatore del gruppo “100 Cellos”[3], e promotore della prima maxi-reunion di violoncellisti in Italia, che si è tenuta al Teatro Valle dal 16 al 18 marzo 2012, e ha radunato più di 140 violoncellisti provenienti da tutto il mondo. L’edizione del 2013 ha visto i 100 violoncelli sul palco del Concertone del Primo Maggio a Roma in Piazza San Giovanni di fronte a una platea di oltre 800.000 persone. I 100 Violoncelli hanno proseguito l’attività artistica al di fuori del Valle, approdando alla Triennale di Milano (2014) al Teatro Regio di Torino (in diretta su Rai5), alla piazza del Duomo di Budapest (10.000 persone) al Ravenna Festival di Riccardo Muti (dove sono stati protagonisti di una permanenza artistica di una intera settimana “occupando” pacificamente la città) e al Circo Massimo di Roma per il countdown del Capodanno 2017 di fronte a 80.000 persone. Dal 9 al 14 luglio 2018 il gruppo dei 100 Cellos ha suonato per Como, occupando il teatro Sociale e i luoghi intorno al Duomo. E ancora lo Sferisterio di Macerata, il Teatro di Verdura di Palermo e la Sumida Triphony Hall di Tokio.
Si fa promotore del primo laboratorio al mondo di composizione musicale collettiva, dove compositori di tutte le età e astrazioni artistiche, compongono collettivamente, al servizio di un regista e di uno spettacolo teatrale: un nuovo sistema di composizione musicale, che ha interessato il regista Fausto Paravidino, con il quale Melozzi inizia la collaborazione e per il quale firma anche le musiche de “I Vicini”[4], Il Senso della Vita di Emma, La Ballata di Johnny e Gill.
Per il cinema ha composto colonne sonore per una decina di lungometraggi ed una quarantina di cortometraggi, molti dei quali hanno ricevuto riconoscimenti importanti; in particolare ricordiamo: il Nastro d’argento e il New York Short Film Festival con Il gioco di Adriano Giannini, il Premio Roma Videoclip come rivelazione per la miglior colonna sonora con La casa sulle nuvole di Claudio Giovannesi, l’Ovidio d’argento e la Menzione Speciale per la Colonna Sonora all’Olimpia Film Festival per L’uomo fiammifero di Marco Chiarini, il Busto Arsizio Film Festival (BAFF) come miglior colonna sonora con Le cose in te nascoste di Vito Vinci (premio assegnato direttamente da Luis Bacalov), la candidatura al David di Donatello per il miglior documentario di lungometraggio per il documentario Diario di un curato di montagna e tanti altri ancora. Del 2014 è l’incontro con il regista Gianni Di Gregorio (Pranzo di Ferragosto), per il quale firma la colonna sonora del terzo lungometraggio, “Buoni a Nulla“.
Nel 2011 il West Australian Ballet gli commissiona la composizione del balletto sinfonico in due atti “Pinocchio”[5]. L’opera, coreografata da Ivan Cavallari, con le scene di Edoardo Sanchi, viene rappresentata con successo nel settembre 2012 a Perth, all’His Majestic Theatre[6], dalla West Australian Symphony Orchestra. L’opera viene ripresa nel 2014 dalla compagnia francese Ballet du Rhin[7], nata in seno all’Opera National du Rhin, e viene rappresentata in una tournée (Colmar, Mulhouse, Opéra di Strasburgo)[8] facendo registrare sempre il tutto esaurito.
Nel 2012, inoltre è chiamato come direttore d’orchestra durante il Festival di Sanremo 2012 per accompagnare Noemi in Sono solo parole, brano scritto da Fabrizio Moro; il brano durante la serata dei duetti nazionali viene eseguito in una versione rivisitata in duetto con Gaetano Curreri. Nella serata dei duetti internazionali, invece, Noemi duetta con Sarah Jane Morris in To Feel in Love (brano arrangiato da Melozzi insieme a Noemi), versione inglese di Amarsi un po’ di Lucio Battisti, e in Fast Car di Tracy Chapman (brano arrangiato da Enrico Melozzi).[9] Anche nel 2014 Melozzi torna a dirigere a Sanremo per Noemi i brani “Bagnati dal Sole” e “Un Uomo è un Albero”, di cui cura una versione speciale arrangiata per l’Orchestra di Sanremo (nel finale è presente un assolo di cornette che richiama le sonorità dei Beatles, non presente nella versione discografica). Nello stesso anno firma anche l’arrangiamento per archi dei brani “Acciaio” e “Bagnati dal Sole“, pubblicato nell’album “Made in London” di Noemi, e del brano “Ho Scelto Me” di Rocco Hunt.
Nel 2016 fonda a Roma l’Orchestra Notturna Clandestina, di cui è direttore musicale. Per sostenere l’orchestra economicamente organizza a Roma i Rave Clandestini di Musica Classica, vero e proprio esperimento sociale in cui la musica classica è protagonista di un mega concerto di oltre 15 ore.
Nel 2017 debutta al Teatro Regio di Parma con la sua opera “Il Piccolo Principe“.
Nel 2019 viene invitato da Achille Lauro a dirigere l’Orchestra del Festival di Sanremo, per il quale orchestra la canzone Rolls Royce, esibendosi tra gli altri con Morgan. Nel 2020 è il direttore con più artisti a Sanremo, e conquista il podio per la seconda volta dirigendo “Ringo Starr“, brano dei Pinguini Tattici Nucleari. Nello stesso anno debutta al Teatro Sociale di Como la sua “Opera Crime”, la prima opera lirica interattiva al mondo; al Donizetti Opera Festival, collabora con Elio e Rocco Tanica alla ricostruzione del quintetto perduto de Le nozze in villa di Gaetano Donizetti, andate in scena al Teatro Gaetano Donizetti di Bergamo. Nel 2021, l’anno dopo, dirige a Sanremo gli artisti Fasma (in gara con il brano “Parlami”) e il gruppo rock Måneskin, in gara con il brano “Zitti e buoni“, per cui realizza uno speciale arrangiamento di archi: quest’ultimo risulterà proprio vincitore della 71ª edizione, con il 53% del televoto.
Il 28 luglio 2021 gli viene affidato l’incarico di Maestro Concertatore della Notte della Taranta, ruolo che condividerà con la cantautrice Madame.
A febbraio 2022 è per la sesta volta al Festival di Sanremo, per accompagnare come direttore d’orchestra e arrangiatore i Maneskin, Highsnob & Hu, Ana Mena e Giusy Ferreri.[10]
Produce e arrangia il singolo “You are my everything (Grande Amore)”, per il gruppo vocale italiano Il Volo, uscito il giorno 11 maggio 2022 per Sony Music[11].