La vicenda delle azioni ex Tercas continua a far discutere, con nuovi sviluppi giudiziari favorevoli ai risparmiatori. Dopo numerose sentenze a loro favore, un’ulteriore decisione del tribunale di Teramo ha stabilito che la banca non ha fornito un’informazione adeguata a una cliente, respingendo anche la richiesta dell’istituto di restituzione del risarcimento.
Il caso risale al 2006, prima del commissariamento della Tercas e dell’acquisizione da parte della Banca Popolare di Bari. Una risparmiatrice aveva acquistato 250 azioni per 2.200 euro, trovandosi poi con titoli senza valore. In precedenza, un giudice di pace aveva già riconosciuto il risarcimento, ma la banca aveva impugnato la sentenza, sostenendo di aver adempiuto agli obblighi informativi.
La giudice Maria Laura Pasca ha ribadito che gli intermediari finanziari devono fornire informazioni chiare e specifiche, permettendo agli investitori di prendere decisioni consapevoli. Ha inoltre chiarito che la consegna di documentazione generica non basta a garantire una corretta informazione. La richiesta della banca è stata quindi respinta, confermando il risarcimento alla risparmiatrice.
Questo pronunciamento si allinea con l’orientamento giuridico consolidato a tutela dei risparmiatori, riaffermando l’importanza di una trasparenza adeguata negli investimenti. Lo riporta il centro.
