In due comunicati distinti ma sostanzialmente dello stesso tenore Sottanelli e D’Alfonso intervengono sulla Zona Economica Speciale Unica.
“Arrivati al dunque, cioè al momento di fare i conti, si scopre che le coperture per il credito d’imposta a favore delle imprese che investono nella Zes unica sono del tutto insufficienti”. Così Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione, che aggiunge: “Noi lo avevamo detto tempo fa, ora però i conti li ha fatti l’Agenzia delle Entrate, rapportando il totale dei crediti d’imposta richiesti, pari a 9,5 miliardi di euro, ai soli 1.670 milioni disponibili. Risultato: la percentuale del credito d’imposta spettante alle imprese che ne hanno fatto domanda per gli investimenti effettuati è pari ad appena il 17,6668% dell’importo del credito richiesto. Un piccolo imprenditore che ha deciso di investire in Abruzzo credendo di avere diritto a benefici per il 35% sugli investimenti effettuati si ritroverà la brutta sorpresa di un assai più modesto 5,9%. Tutto questo, ovviamente, crea tensione finanziaria alle imprese che avevano tutt’altra idea al momento della stesura del piano economico fatto prima dell’investimento. Una beffa terribile per chi fa impresa e un danno per lo stesso Abruzzo e per tutto il Mezzogiorno, visto che così sarà molto più difficile attrarre investitori. Resta una domanda: perché smantellare le 8 vecchie Zes, che avevano cominciato a funzionare bene, e varare una Zes estesa a tutto il Mezzogiorno senza prevedere le risorse necessarie?”
IL COMUNICATO DI D’ALFONSO
” Inoltre il divieto di cumulo con altri incentivi – ad esempio i contratti di sviluppo – è un ulteriore freno all’efficacia del provvedimento. Di fatto, il vantaggio è appena superiore al 10% per le pmi e del 6,8% per le grandi aziende.
Si è voluto dare una mancetta a tutti, compromettendo fin quasi a cancellare l’effetto positivo della ridotta fiscalità. E’ l’ennesima prova dell’incapacità e dell’assenza di visione di questo esecutivo, che si riempie la bocca di slogan ma fa poco o nulla per la crescita del tessuto produttivo nazionale. Ridateci la ZES regionalizzata, che si è voluto unificare per danneggiare le Regioni del sud a guida centrosinistra. Gli interessi di parte devono venire dopo gli interessi generali. La ZES deve funzionare come ambito territoriale ottimale, non come una maxi-tovaglia sulla quale spargere poche briciole.
Ridateci Miccio: almeno lui era dedicato a misurare i problemi e le ambizioni abruzzesi senza
gigantismi ritardatori. La ZES regionalizzata garantiva appropriatezza di istruttoria e
consapevolezza conoscitiva. Adesso sembrano tornati i tempi del Commissariato agli usi civici di Foggia, grazie al quale nulla si decideva”. (Nell’immagine Sottanelli di Azione e D’Alfonso del PD)


