Nel 62° anniversario del disastro del Vajont, le città di Teramo e Longarone hanno rinnovato il loro Patto di Amicizia, cementando un legame fondato su solidarietà, memoria condivisa e collaborazione. Due intense giornate di cerimonie e incontri, che hanno visto la partecipazione di numerose delegazioni italiane e straniere, sono state aperte dall’inaugurazione della riqualificata Sala “Popoli d’Europa”, seguita dal rinnovo ufficiale dei patti nella sala consiliare del Comune.

Il Sindaco di Longarone, Roberto Padrin, ha sottolineato come il Vajont sia «non è solo la memoria di un’immane tragedia, ma anche della vicinanza e dell’affetto di tutte quelle realtà che ci hanno aiutato a ricominciare». Presente anche il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, che ha evidenziato il ruolo cruciale dell’amicizia tra comunità: «In un tempo segnato da conflitti e violenze, la diplomazia delle città rappresenta uno straordinario strumento di pace.

Le città non vogliono le guerre, le subiscono, come le subiscono i popoli e i più deboli». D’Alberto ha ribadito l’intenzione di dare sostanza concreta al Patto, «partendo dalle scuole, con scambi formativi e progetti comuni», in linea con l’idea che «le città devono costruire ponti, relazioni, reti: è questa la democrazia delle città di cui parlava La Pira, un valore da trasmettere alle nuove generazioni».
Sono già in corso i primi contatti tra la Scuola professionale Enaip di Longarone e l’Istituto Di Poppa Rozzi di Teramo, con l’obiettivo di avviare scambi culturali e formativi, a cui si aggiungeranno iniziative socio-culturali e legate alla protezione civile. Il Patto è stato rinnovato anche attraverso momenti altamente emotivi, come la deposizione della corona al campanile di Pirago e l’incontro con oltre 150 studenti al Museo del Vajont.