HomeCittàTutta colpa del Piddì e di Letta

Tutta colpa del Piddì e di Letta

A risultati negativi acquisiti, adesso a sinistra tutti a dire che la colpa è del Piddì e del suo Segretario, se la Meloni e il centrodestra hanno vinto le elezioni e ad auspicare di Letta le dimissioni.
Conti alla mano il Piddì i voti dei moderati ovvero della medio-alta borghesia li ha tutti conservati e di un punto se non erro li ha pure aumentati .
Come si può mai pensare di conquistare il consenso dei ceti medio bassi e popolari, se negli anni che precedono le elezioni non si attua una politica a loro favore? 
Davvero cari sinistri pensate che sia solo una questione di alleanze del momento per prendere i voti? 
Con l’attuale sistema elettorale, con una alleanza larga con dentro i 5Stelle e Calenda-Renzi, sicuramente in alcuni collegi all’uninominale il centrosinistra avrebbe conquistato più seggi, ma sicuro che i voti di area sarebbero stati di più e non di meno? Il risultato finale non sarebbe cambiato, la sconfitta ci sarebbe sempre stata.
È risaputo che in politica ai fini del risultato la matematica non conta, essa è irrilevante se non dannosa.
In politica conta la linea, il programma, le cose che realmente si fanno a favore di questo o quel ceto sociale. La gente non ha da molto tempo più l’anello al naso, si vota un partito o una coalizione non per quel che a parole dice e promette, ma per quello che ha fatto nell’intermezzo tra una elezione e l’altra. 
Conte con i suoi 5Stelle ha preso voti perché da primo ministro aveva ben governato, ha fatto campagna elettorale non con le promesse, ma con il bilancio delle cose fatte, dal reddito di cittadinanza, agli enormi finanziamenti europei riportati in Italia durante il suo governo e poi gestiti dal bankiere Draghi (la K è voluta).
Allo stato stato dell’arte il Piddì, potrà rimandare subito Letta a Parigi e cambiare un Segretario al mese, ma se non cambia strategia e linea politica, riaprendo le sezioni territoriali, tornando fra la gente a promuovere nei fatti provvedimenti a favore dei meno abbienti, per fare fronte ai loro problemi, alle prossime elezioni rischierà di andare peggio di come a queste tornata è andata la Lega di Salvini che si è dimezzata.

Antonio Topitti

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