Giulio Cesare Sottanelli, deputato di Azione torna, con un comunicato, sulla vicenda delle Zone Economiche Speciali, le cosiddette ZES.
“La Zes è uno strumento pensato per dare la possibilità al Mezzogiorno di essere un’area attrattiva per le aziende, con misure specifiche che andassero oltre le altre forme di incentivazione. Il ministro Fitto, nel suo prolungato intervento, non ha mai detto le percentuali reali del credito di imposta: per esempio, una piccola azienda che ha deciso di investire in Abruzzo e che avrebbe avuto diritto al 35 per cento dell’investimento, si ritroverà ad avere in realtà solo il 5,9 per cento. È stato quindi azzerato uno strumento che anziché essere attrattivo è diventato simile a quelli già esistenti a livello nazionale come Industria 4.0 e la legge Sabatini”.
Così Giulio Sottanelli, deputato di Azione, intervenuto in Aula in occasione dell’informativa del ministro Fitto sulla ‘Zes unica’.
“Il ministro deve assumersi la responsabilità sulle scelte fatte, dopo avere demolito ciò che ha ereditato per sostenere l’area del Mezzogiorno: ha soppresso l’Agenzia per la Coesione, ha stravolto la governance delle aree interne, ha abbandonato i Cis al loro destino, ha azzerato il fondo per la perequazione infrastrastrutturale. Nello specifico, ha anche la responsabilità sul ritardo del decreto attuativa, emanato lo scorso 17 maggio: ci sono voluti cinque mesi per redigerlo e le imprese non hanno avuto la possibilità di conoscere cosa veniva inserito al suo interno. All’agevolazione si poteva accedere in una finestra dal 12 giugno al 12 luglio e il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha dovuto emanare la sua circolare nel rispetto del decreto. Dopo avere ingannato le imprese interessate, a Fitto chiediamo: se questi soldi dovessero avanzare, qualora le imprese che sono state illuse rinunciassero, chiederà al direttore dell’Agenzia di modificare l’aliquota? Le imprese hanno bisogno di certezze, hanno bisogno di pianificare per investire. Sono le aziende a fare crescere il Pil, le stesse che, ora, attendono di conoscere le determinazioni finali. Il ministro non scarichi le responsabilità del governo al direttore dell’Agenzia delle Entrate – ha concluso il deputato di Azione”.


